Cosa resta della rivoluzione di Judith David – Francia – 2018

5 Ottobre 2021 | Di Ignazio Senatore

Angela (Judith Davis), urbanista, figlia di genitori maoisti che, raggiunta la mezza età, si sono imborghesiti,  ha deciso di non mollare e di ridestare le coscienze sopite dei concittadini. Mette allora su un gruppo di autocoscienza al quale partecipano un banchiere insicuro, il preside di una scuola e altre scoppiate come lei.  Si confrontano, discutono, dibattono per giungere alla conclusione che nessuno di loro (tranne la testarda Angela) ha delle certezze. Angela deciderà allora di riprendere i contatti con la madre che non vede da anni e….

Come recita il titolo del film, in questa commedia verbosa la regista (in veste anche di protagonista) prova a interrogarsi su cosa sia sopravvissuto del rivoluzionario “maggio francese”. L’amara considerazione è che quel vento di cambiamento è stato spazzato via dal qualunquismo e dall’egoismo dei singoli. Più che la nostalgia per un passato che non tornerà più, nella pellicola si respira rabbia e sconforto. I personaggi della vicenda sono però sfuocati e la Davis è troppo sopra le righe per ispirare tenerezza e simpatia.

Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre  2021

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