Le declic – Dentro Florence di Jean-Louis Richard – Francia – Durata 74′

27 Maggio 2015 | Di Ignazio Senatore
Le declic – Dentro Florence di Jean-Louis Richard – Francia – Durata 74′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il dottor Fez (Jean-Pierre Kalfon), braccio destro di un ricco industriale della Lousiana, decide di vendicarsi del suo principale e di sua moglie Claudia (Florence Guérin), una creatura magnetica e sensuale che da sempre lo respinge. L’uomo impianta nel cervello della donna un dispositivo elettronico che telecomandato a distanza la induce a perdere ogni inibizione sessuale. Fez compiaciuto la spia da lontano mentre, sommersa dalle sue irrefrenabili voglie, si concede a un commesso in un negozio, al suo impeccabile maggiordomo e infine a uno spettatore nella toilette di un cinema. Solo sul finale del film, il presunto dottore si concederà a Claudia, dopo averla liberata, a suo dire, dalla frigidità di cui era affetta.

Tratto da Il gioco, famosissimo fumetto di Milo Manara, il film, diretto da  Jean-Louis Richard, si regge solo sulle grazie della splendida Florence Guérin, attrice dotata di una fredda, ma elegante e raffinata sensualità. Grazie al suo viso angelico, ma smaliziato, l’attrice al tempo furoreggiò, diventando ben presto una diva del soft-erotico. Peccato che il film si snodi in maniera prevedibile e ripetitiva per tutto l’arco della vicenda, senza che un minimo elemento di novità ne sconvolga la trama. Claudia quando è assalita dai suoi irresistibili fremiti sessuali si muove meccanicamente, come un automa e poi passeggia nervosamente per il suo appartamento, incapace di comprendere cosa l’abbia spinta a comportarsi in quel modo. Richard, con il suo stile patinato, evita i primi piani e più che mostrare, lascia intravedere le scorribande amorose della protagonista. “C’è un animale che dorme dentro di noi. Bisogna lasciarlo uscire e sarai una vera donna”, sarà questa la fatidica frase che Fez sparerà a Claudia sul finale del film, svelandole così il piano che aveva in mente. Ma più della presunta frigidità della protagonista, quella che desta sospetti è proprio la sessualità del dottore, non solo perché ideatore del diabolico piano, ma perché, dopo aver azionato il dispositivo che libera Claudia dai suoi freni inibitori, si limita a osservare nascosto nell’ombra le sue performance erotiche. Alcune scene del film furono dirette da Bob Rafelson, regista ribelle e anticonformista, autore de Il re dei giardini di Marvin e di Cinque pezzi facili. Lo stesso Richard aveva sceneggiato La calda amante e La sposa in nero per l’impeccabile regia di François Truffaut.

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