Sorridere della pandemia e del Covid19? Ci prova, (con scarso successo) il regista Michele Coppini, anche protagonista della pellicola, nei panni di Ubaldo Lumaconi, un quarantenne fobico, che vive ancora con i genitori. Ossessionato dalla paura di beccarsi il virus, si rintana nella sua stanzetta dove vive con i genitori. Perennemente collegato al computer per essere aggiornato sulle ultime notizie, dopo mille tentennamenti, con tanto di maschera antigas, decide di mettere poi il naso fuori di casa…Un’opera dal taglio amatoriale, spruzzato dalla comicità toscana, alla quale però manca verve e originalità. Da salvare le incursioni nell’horror (Michele teme che teme il virus trasformi tutti in zombie) e una battuta: “Per effetto del Coronavirus l’intera popolazione cinese parlerà pratese che, nel 2030, sarà la prima lingua parlata al mondo”, Il titolo è un chiaro riferimento al disinteresse dell’Assoluto nei confronti degli umani colpiti dalla pandemia. Cameo di Athina Cenci.
Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022
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