Vanni (Rubini) e Linda (Ragonese), da dieci anni vivono in un attico e scrivono romanzi insieme. Per festeggiare il loro anniversario decidono di andare ad una mostra e di cenare con i loro amici di “sinistra” ma, piomba in casa loro Costanza (Calzone), che confida loro che il marito Alfredo (Bentivoglio), dichiaratamente di “destra”, la tradisce. Sopraggiunge anche Alfredo ed i quattro iniziano a guardarsi negli occhi e a dar vita ad un nevrotico ed aggressivo gioco al massacro, dove salgano a galla ipocrisie e rancori, bugie e tradimenti, gelosie ed insoddisfazioni. Pellicola sin dal titolo, dall’evidente impianto teatrale (non a caso il testo è stato portato in tour nei maggiori palcoscenici italiani), girato in un salotto, che conferma le grandi doti attoriali dei quattro protagonisti e la voglia di Rubini di rischiare ogni volta e di non adagiarsi mai sugli allori. Il regista non alleggerisce però la vicenda, non concede una via di fuga allo spettatore ed il clima finisce per risultare ben presto asfissiante ed irrespirabile. Incomprensibile la scelta di donare a Bentivoglio un accento romano.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 201 – Settembre – Ottobre 2016
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