Antonio e Agostino, sin da bambini, sognano di abbandonare il paesino siciliano dove sono nati. Per ragioni diverse sono andati all’estero; Agostino (Marco D’Amore) fa l’autotrasportatore e ha imparato il fiammingo, Antonio, è uno spiantato che ha girovagato l’Europa e parla fluentemente l’inglese. Quindici anni dopo la casa natale di Antonio è messa all’asta e lui va alla ricerca di Agostino nella speranza che possa aiutarlo economicamente. Per entrambi sarà l’occasione per guardarsi dentro e recuperare i ricordi passati. All’esordio, Simone Catania lascia che i due protagonisti si esprimano con una mescolanza di lingue e d’idiomi e impagina un road movie, (ambientato per la maggior parte nella cabina del TIR di Agostino), che coniuga amicizia e ricerca d’identità. Non siamo (ahinoi) dalla parte de Il Bestione di Corbucci e D’Amore (con la chioma bionda e le meches) e Marchioni provano a riempire i buchi di sceneggiatura e a dar anima ad uno script che traccia in superficie la psicologia dei due protagonisti. Nel cast Lou Castel.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segnocinema N. 225 – Settembre- Ottobre 2020
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