Tom Witzky (Kevin Bacon) è un operaio che trascorre una vita serena e tranquilla con la moglie Maggie (Kathryn Erbe) e il figlio Jake in un quartiere periferico di Chicago. Durante una serata con amici sua cognata Lisa (Illeana Douglas) lo ipnotizza per gioco. Da quel momento la sua mente diventa più aperta e ricettiva e Tom diviene vittima di strane e agghiaccianti premonizioni che lo mettono in contatto con il mondo del paranormale. Sempre più convinto di possedere la chiave per entrare in questo universo fino ad allora sconosciuto, si mette sulle tracce di Samantha, una ragazzina ritardata, misteriosamente scomparsa alcuni mesi prima dal quartiere. Scoprirà che Samantha, dopo essere stata brutalmente uccisa, è stata sepolta in casa sua. Il film si chiude con un’immagine del piccolo Jake in auto che si tappa le orecchie: dotato come suo padre di poteri paranormali, percepisce come in un eco le assordanti conversazioni degli abitanti della zona.
Il film, diretto da David Koepp e tratto dal romanzo Io sono Helen Driscoll di Richard Matheson, galleggia tra vari generi e più che l’horror predilige una scrittura cara al “ghost-fantasy”. L’inizio è convincente e il primo tempo viaggia con un buon ritmo. Nel corso della narrazione perde un po’ di incisività, ma riprende quota con un finale intenso e di grande impatto emotivo. L’idea che l’ipnosi possa spalancare in un soggetto le porte del paranormale non è una novità, ma colpisce la grande capacità del regista nel saper visualizzare, in maniera magistrale, l’induzione ipnotica con la quale Lisa sconvolgerà la vita di Tom:
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