Emma sono io di Francesco Falaschi – Italia – 2002 – Durata 87’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Emma (Cecilia Dazzi), pediatra affetta da disturbi dell’umore, è in trattamento da anni con i sali di litio. La sua migliore amica Marta (Elda Avagnini) sta per sposarsi con Daniele (Nicola Siri) e, per l’occasione, Emma le propone di organizzare il ricevimento nuziale nella propria villa in campagna. La farmacia del paese ha esaurito le scorte di litio ed Emma sospende la cura. Emma prende in mano le redini dell’organizzazione del matrimonio e vuole trasformare la cerimonia da sobria e per pochi intimi in un evento che coinvolga tutto il paese. Il suo umore disforico la spinge a combinare dei piccoli disastri; Emma chiede scusa a tutti, si batte il petto e con la coda tra le gambe, riprende ad assumere le medicine. Sullo sfondo la sua relazione fallimentare con il marito che la tradisce con Elisa (Claudia Coli), una ragazza più giovane di lei, e quella di Marcello (Luigi Diberti) un padre tenero e protettivo.

Pellicola irritante, sciatta e banale che ruota intorno alla figura dell’evanescente protagonista. Il regista vorrebbe mostrarci il cambiamento di Emma che, un volta liberata dalla camicia farmacologica, potrebbe finalmente dar libero sfogo alle proprie emozioni. Ma Emma quando non assume psicofarmaci non opera un reale mutamento dentro di sé e le sue trasgressioni sembrano soltanto le marachelle di una donna viziata e frustata.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.