Mary (Charlotte Stewart) vive con il padre Allen Joseph) e la madre (Jeanne Bates) ed è fidanzata con Henry Spencer (John Nance) un tipografo con una buffa capigliatura che abita in una squallida e spoglia stanzetta. Mary da alla luce una creatura mostruosa senza arti, con la testa a forma di capretto che emette un suono intermittente simile ad un belato. Mary va vivere con Henry ma, a causa dei continui lamenti del piccolo, crolla e lo abbandona alle cure di Henry. Ma il corpo del neonato è fasciato da bende ed il suo volto si riempie, giorno dopo giorno, di macchie e di pustole. Henry prova a prendersi cura di quella mostruosa creatura ed, in un crescendo surreale, inframmezzata da incubi e da allucinazioni, la sua mente va completamente in frantumi.
Grazie ad un’ambientazione prevalentemente notturna, alle luci fioche filtrate dei neon, alle atmosfere oniriche e surreali ed ai continui rumori in sottofondo, la pellicola d’esordio del regista è diventata un vero e proprio oggetto di culto. Il film è un horror atipico, non ha una vera e propria trama ed i dialoghi, ridotti all’osso sono inframmezzati da prolungati silenzi. A fare da contorno all’atmosfera già inquieta, irreale e malsana, la madre di Mary, colta, di tanto in tanto, da crisi di nervi e degli inserti visionari nei quali compaiono una donna paffuta e con la barba bianca sulle guance che balla e sorride alla luce dei riflettori. Il titolo fa riferimento ad uno di tanti incubi del protagonista che sogna che la propria testa decapitata ed utilizzata per fabbricare matite con gomma cancellante.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.