Eva di Benoît Jacquot – Francia, Belgio – 2018 – Durata 100’

28 Marzo 2024 | Di Ignazio Senatore

Parigi. Bertrand (Gaspard Ulliel), fidanzato con la diafana Caroline (Julia Roy), sbarca il lunario come gigolo di un anziano e malato scrittore, un tempo noto in Inghilterra per i romanzi e le caustiche commedie teatrali.

Dopo avergli confessato di aver appena ultimato un’ultima commedia, dal titolo Parole d’ordine, il commediografo stramazza nel bagno. Bertrand ruba la pièce e la propone ad un agente, lasciandogli credere di essere l’autore.

Travolto dal successo, Bertrand accetta una grossa cifra per scrivere un’altra commedia, ma, a corto d’ispirazione, si trasferisce in un cottage di montagna ad Annecy, di proprietà di Caroline.

Giunto in quel luogo isolato, scopre che è occupato da un uomo e da Eva (Isabelle Huppert), prostituta d’alto bordo.

Dopo aver cacciato lo sconosciuto, attratto dalla donna, sposata con Georges Martin (Marc Barbé), un malavitoso che sta scontando degli anni in prigione, inizia a frequentarla sempre più assiduamente.

Lei però, per evitare che possa innamorarsi, lo tratta in maniera gelida e distaccata. Bertrand non solo continua a tradire la dolce Caroline, ma, in maniera sempre più ossessiva, si convince che può utilizzare la passione che nutre per Eva come materiale per il romanzo…

E’ sempre rischioso dirigere un remake, specie se porta la firma di un maestro del cinema come Joseph Losey.

Benoît Jacquot (Storia di donna, Niente scandalo, Il settimo cielo, Tre cuori…) attinge anche lui al romanzo di James Hadley Chase e traspone la vicenda a Parigi e ai giorni nostri. In luogo del bianco e nero del film girato nel ’62, il regista francese sceglie dei toni caldi e un’ambientazione lussuosa.

Nel ruolo che fu della magnetica e sensuale Jeanne Moreau, Isabelle Huppert rende troppo mortifera la vicenda, Ulliel è fin troppo sbarbatello per invaghirsi della più matura mangiatrice di uomini e la pallida Julia Roy non ha lo charme di Virna Lisi.

Confronti (in negativo) a parte, a differenza della pellicola di Losey, Jacquot lascia che il protagonista, più che darsi all’alcol e al gioco d’azzardo, è disposto ad andare alla deriva e struggersi per la magnetica e diabolica Eva, pur di trarre del materiale per il suo romanzo.

Il finale, gelido e agghiacciante, vale da solo tutto il film.

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Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

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