Contro i regimi violenti, la resistenza non-violenta può essere efficace? Intorno a questo spinoso interrogativo si dipana il battagliero documentario diretto dai registi iraniani Arash e Arman Riahi, che mostrano sullo schermo le esperienze di lotta delle attiviste Femen, degli Indignados spagnoli, dell’Occupy Wall Street americani e dei movimenti democratici iraniani, serbi ed arabi.
Venuti a mancare le grandi ideologie del Novecento, i registi ci mostrano come questi movimenti, a prima vista disomogenei tra loro e non legati a nessun partito politico, siano uniti tutti da un sottile filo rosso; scardinare, con le loro proteste “originali” e non violente, una società globalizzata che affama i popoli e non garantisce nessuna libertà. Gli attivisti marciano, armati di cellulari ed I Pad, inneggiano alla resistenza civile e si battono per la libertà del proprio popolo. “Indignados di tutto il mondo, unitevi.” Riusciranno con le loro lotte a cambiare il mondo?
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre 2015
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