Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh) è l’inventrice di un nuovo gioco virtuale, denominato “eXistenZ”, cui si può accedere se ci si lascia installare il “pood” in una bio-porta mediante un foro nella colonna vertebrale. Il microchip, inserito nel “pood”, interagisce con il sistema nervoso e con i ricordi del giocatore. Nel corso di una dimostrazione con volontari, Allegra viene assalita da un folle e viene aiutata nella fuga da Ted Pikul (Jude Law). L’uomo non è un fanatico di questi giochi ma, dopo mille resistenze, su richiesta di Allegra si fa inserire la bio-porta da Gas (Willem Dafoe), un oscuro meccanico. In un crescendo sempre più irreale Allegra e Ted dovranno affrontare mille ostacoli fino al tragico finale: la donna, dopo aver ucciso Ted, si chiederà se era tutto un gioco o la realtà.
Cronenberg confeziona una pellicola su un tema non proprio originale (un gioco virtuale che condiziona la mente dell’uomo fino a modificarla) e lo inonda di scene che dovrebbero trasmettere disagio e inquietudine (pistole che sputano proiettili fatti con denti umani, un mutante anfibio a due teste e con una lunghissima coda, Ted che ingurgita un disgustoso pranzo), ma lo scherzetto non funziona e il risultato finale è fiacco. Noioso, confuso e pretestuoso, il film manca di scatti visivi e si chiude con un finale da dimenticare.
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