Anni ’60. Edie Sedgwick (Sienna Miller), figlia di un ricco petroliere, sbarca nella Grande Mela e inizia a frequentare gli artisti che popolano la Pop Art newyorkese.
Ad una festa incontra Andy Warhol (Guy Pearce) e ne rimane incantata. Andy non è insensibile al suo fascino e lei diventa la sua musa ispiratrice e il simbolo della contro-cultura americana.
I due trascorrono assieme le giornate in compagnia dello stuolo di artisti che popolano la “Factory”. Ben presto Edie interpreta un paio dei film di Andy ed è trattata da fotografi e giornalisti come una rockstar.
Incontra un giovane e sprezzante musicista (Hayden Christensen), che sta scalando le vette del successo, e se ne innamora. Andy accusa il colpo e inizia a prendere le distanze da lei.
Edie, intanto, continua a dilapidare il proprio patrimonio economico tra droghe e spese inutili e superflue e, in breve tempo, si ritrova senza il becco di un quattrino. Schiava della droga, per disintossicarsi, si ricovera in una struttura psichiatrica a Santa Barbara…
Il regista racconta l’ascesa ed il declino di Edie Sedgwick, icona pop degli anni Sessanta, meteora della Factory, morta per overdose a 28 anni nel 1971.
Il film si apre con un’affermazione di Andy Warhol, riportata nei titoli di testa:
“Una persona negli anni ’60 mi ha affascinato più di chiunque altro abbia mai conosciuto. Il fascino che ho subito era probabilmente molto vicino a una specie d’amore”.
Il regista dona a Edie e ad Andy un tocco tra l’effimero e lo scanzonato e li descrive come due personaggi eccentrici e anticonvenzionali che vivono spensierati, attorniati da artisti e musicisti.
Sospeso tra finzione e realtà, Hickenlooper mostra alcune sequenze di un film Il cavallo, diretto a Warhol ed interpretato da Edie.
Ma accanto al mondo “dorato” della Factory, il regista mostra il dramma personale della protagonista che, alla psicoterapeuta della clinica dove é ricoverata, confessa le malsane attenzioni che il padre le aveva riservato quando era bambina e che i suoi fratelli avevano avuto un triste destino; Mithy si era impiccato nel manicomio di Silverhill e Bobby era morto sul colpo, schiantandosi in bicicletta contro un autobus.
Hickenlooper non punta però al melodramma, lascia le infelici vicende della protagonista sullo sfondo e fa intendere che il giovane musicista di cui lei s’invaghisce sia Bob Dylan, descritto come un pallone gonfiato, geloso della fama di Warhol e noncurante della fragilità di Edie.
Anche Warhol appare come una persona superficiale, anaffettiva e piena di sé che, senza troppi scrupoli, sfruttava il lavoro e le collaborazioni di chi frequentava la Factory.
Nel cast Briasn Bell interpreta Lou Reed e Meredith Ostrom, Nico.
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