Following di Christopher Nolan – GB – 1998 – Durata 69’ B/N

Londra. Bill (Jeremy Theobald), aspirante scrittore, disoccupato, non sa come trascorrere le giornate e, per trarre ispirazione per i suoi romanzi, decide di seguire delle persone a caso: le pedina da lontano e cerca di scoprire dove vanno e cosa fanno.

Un giorno s’imbatte in Cobb (Alex Haw), uno strano ladro che entra negli appartamenti, abitati da sconosciuti, e, in loro assenza, fruga nei loro cassetti, ruba qualcosa anche di scarso valore, mette un po’ in disordine gli oggetti e se ne va via.

Bill è attratto da questo suo modo di spiare le vite degli altri e, divenuto suo complice, lo segue nelle sue scorribande, poi a casa, annota quanto ha osservato.

In un ristorante incontra una donna bionda (Lucy Russell), la frequenta, se ne innamora, ma è ignaro che lei è complice di Cobb e che, con un piano astuto e diabolico, lo sta incastrando per farlo apparire agli occhi della polizia colpevole di qualcosa di losco che pesa sulla sua coscienza e su quella di Cobb.

Nolan (Memento, Insomnia, Batman begins, The prestige, Il cavaliere oscuro…), all’esordio, dirige film originale, volutamente freddo, girato con una camera a mano e con stile minimalista. In bilico tra il thriller psicologico e il film sperimentale, ammantato da un accecante bianco e nero, ruota intorno al tenero e spiantato Bill, divorato dalla curiosità per il genere umano e dall’idea di riportare in un romanzo le azioni illegali che compie.

Ingenuo e sprovveduto, vittima del fascino della bionda, perfetta dark lady, si lascia prendere al laccio e finisce per essere manovrato come un burattino dallo scaltro e cinico Cobb, il classico cattivo di turno.

L’idea iniziale di Bill, che segue degli sconosciuti per trarre linfa per i suoi romanzi, è intrigante ma, con l’entrata in campo di Cobb, il clima muta e i loro furti negli appartamenti, per quanto insoliti, diventano ripetitivi.

Il film inizia con l’interrogatorio di Bill in un comando della polizia, si dipana, grazie ad un lungo flashback, e come in un loop, riprende dalla stessa ambientazione delle battute iniziali.