Frank di Lenny Abrahamson – USA – 2014 -Durata 95’

3 Aprile 2022 | Di Ignazio Senatore

Jon (Domhnall Gleeson), timido impiegato, scrive canzoni e sogna di diventare un musicista famoso. Un giorno assiste per caso al tentativo di suicidio del tastierista degli Soronprfbs e prende il suo posto. Il frontman del gruppo è Frank (Michael Fassbender), un personaggio molto particolare che da anni va in giro con la testa coperta da una maschera di cartapesta, dalla quale non si separa neanche quando va a dormire.

Leader carismatico della band, composta da Don (Scoot McNairy), Clara (Maggie Gyllenhaal), Baraque (François Civil)  e Nana (Carla Azar), Frank  vive con loro in una casolare lontano dai clamori del mondo.

Tutti pendono dalle sue labbra e quando Jon è invitato a seguirli in una villa sperduta, per incidere un disco, non ci pensa due volte. I componenti della band trascorrono ore a chiacchierare del più e del meno, a ciondolare e, di tanto in tanto, Frank propone alla loro attenzione dei brani che ha composto.

Don muore in circostante misteriose e, man mano, l’equilibrio psicologico di Clara, segretamente innamorata di Frank e gelosa del rapporto d’amicizia sempre più saldo tra lui e Jon, inizia a sgretolarsi. Frank inizia a star male e Jon si decide a voler scoprire quale sia la vera identità di Frank…. 

Ispirato al cabarettista inglese Chris Sievey, che si esibiva con una grossa maschera e con il nome d’arte Frank Sidebottom, il film assolutamente atipico rispetto al panorama internazionale, diretto dal bizzarro regista irlandese (Adam & Paul, Garage…), si snoda intorno alla figura dell’enigmatico e stralunato Frank, un personaggio che dapprima affascina e intriga, ma poi, vuoi per la sua scarsa aderenza alla realtà o per i suoi discorsi vacui e vuoti, dimostra di essere un personaggio molto meno interessante ed intrigante.

Fotogramma dopo fotogramma l’alone misterioso che lo circonda si sfalda e, con il prosieguo della narrazione, si intuisce che i componenti degli Soronprfbs, non sono altro che degli scoppiati, che hanno idealizzato una persona che non ha talento e con degli evidenti problemi psicologici.

L’unico che sembra ancor aderire alla realtà è il tenero Jon che, cerca di diffondere in Rete, tramite il suo blog e postando su YouTube, le musiche che il gruppo compone.

Sarà risucchiato anche lui dall’atmosfera malsana che si respira nella band, ma resterà, per sua fortuna, con i piedi ben saldi per terra. Il film è un apologo amaro e propone una riflessione sulle facili idealizzazioni di personaggi che, al di là della loro eccentricità musicalmente, (e non solo) non hanno (forse) neanche molto da dire. I brani che fungono da colonna sonora non lasciano traccia.

 

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

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