Agnes (Rebecka Liljeberg) si è trasferita da un anno e mezzo con i genitori ad Amal, piccola cittadina svedese.
E’ il giorno del suo sedicesimo compleanno e i familiari le organizzano, a sua insaputa, una piccola festicciola.
Ma le compagne di scuola sanno che è lesbica e disertano l’invito. L’unica che si presenta è una ragazza paralitica, inchiodata su una sedia a rotelle. Agnes non regge la delusione e si ritira in camera, afflitta e delusa.
Dopo un po’ bussano alla porta la quattordicenne Elin (Alexandra Dahlstrom) e la sorella maggiore Jessica (Erica Carlson), due ragazze vispe, ribelli e spregiudicate. Per gioco, Jessica scommette con Elin che riuscirà a dare un bacio a Agnes.
Non appena la festeggiata spunta nella stanza, Jessica le stampa un bacio sulle labbra e poi scappa via insieme alla sorella.
Ancora più affranta e demoralizzata, Agnes sta per tentare il suicidio, ma proprio in quel momento Elin, tornata indietro sui propri passi, le chiede scusa e l’invita a fare con lei un salto a Stoccolma in autostop.
Ben presto Elin intuisce che Agnes nutre nei suoi confronti un amore sincero e, dopo l’iniziale distacco e imbarazzo, finisce per accettare la sua corte ed abbandona Johann (Mathias Rust) il fidanzato.
Film dell’esordiente regista svedese che, macchina a spalla, ripropone, senza troppa originalità, il tema degli amori tormentati e controversi tra giovani adolescenti. Moodysson non vuole impaginare un dramma a fosche tinte, ma narrare con leggerezza una storia semplice tra due ragazze che, seppur diverse tra loro, scoprono di essere fatte l’una per l’altra.
Con pochi tocchi, la regista descrive Agnes, come una ragazza timida e scontrosa che s’innamora della vitalità e della spregiudicatezza di Elin.
La pellicola resta a metà tra commedia, film generazionale e di formazione e più che l’amore lesbico tra le due protagoniste colpiscono le reazioni sdegnate delle loro compagne di classe che invece di rispettare la loro scelta d’amore reagiscono, criticandole e schernendole.
L’ambientazione in una piccola cittadina chiusa e piena di pregiudizi funge da perfetta cornice alla vicenda. Buona la colonna sonora.
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