Larry Donner (Billy Crystal) organizza dei corsi di scrittura per un gruppo di scalcinati allievi ma ha un diavolo per capello; Margaret (Kate Mulgrew), la sua ex moglie, gli ha rubato il romanzo che ha appena finito di scrivere e, fingendo di esserne l’autrice, ha raccolto fama, soldi e successo.
Owen Lift (Danny De Vito), uno dei suoi allievi, è succube della madre (Anne Ramsey), una megera dispotica e scorbutica che lo domina, lo schiavizza e lo maltratta ad ogni occasione.
Dopo l’ennesima apparizione in televisione di Margaret, l’odio di Larry nei confronti dell’ex moglie cresce giorno dopo giorno, ed in maniera plateale, comunica ai quattro venti che si augura di vederla morta.
Owen, d’altro canto, non sopporta più le vessazioni della madre e, sull’orlo di una crisi di nervi, é più volte sul punto di eliminarla. Owen vorrebbe diventare uno scrittore di gialli e Larry, per toglierselo di torno, gli suggerisce di andare al cinema e vedere qualche film di Alfred Hitchcock.
Owen s’imbatte per caso in Delitto per delitto, un film che narra di due uomini che decidono di scambiarsi i delitti e che, in assenza di movente, non possono essere incolpati. Owen crede che Larry gli abbia proposto di vedere quel film per suggellare un patto simile a quello stipulato dai protagonisti della pellicola, certo che se uccide Margareth,
Larry eliminerà sua madre. Owen s’imbarca con Margaret per le Hawaii, lei cade in mare e lui, convinto che sia morta, chiede a Larry di restituirgli il favore. Larry, ormai in trappola, prova ad ammazzare la madre di Owen ma non ha la stoffa del killer ed ogni volta che ci prova, fa un buco nell’acqua.
Dopo una girandola di colpi di scena, Larry supera il blocco creativo e sale in vetta alle classiche di vendite con il suo nuovo romanzo ed Owen pubblica un grazioso libro per ragazzi.
Commedia irresistibile, con venature giallo-thriller, che mette alla berlina la classica madre opprimente che schiaffeggia il figlio, lo umilia, lo offende e lo deride, chiamandolo “deficiente, razza d’imbranato, culone di lardo, piccolo bastardo”.
Sin dalle prime battute si intuisce però che il goffo e pasticcione Owen, pur odiando la squalificante ed oppressiva madre, è legatissimo a lei e non le torcerebbe mai un capello e che nel profondo del suo cuore si augura che Larry non riesca a mettere in atto i suoi propositi omicidi.
Da antologia, nelle prime battute del film, la scene che mostrano Owen che prova (invano) ad avvelenare la madre e poi ad ucciderla, sventrandola, con una forbice.
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