Non è di certo facile fare un affresco dell’Italia degli ultimi quarant’anni. Ci prova Muccino con la sincerità, l’onestà e la passione che lo ha sempre contraddistinto.
In campo quattro adolescenti romani; da grande Giulio (Favino) diventa avvocato, Paolo (Kim Rossi Stuart) professore di lettere, Riccardo (Santamaria) giornalista e Gemma (Ranazzotti) una cameriera.
Sullo sfondo della caduta del muro di Berlino, di Tangentopoli e del crollo delle Torri gemelle, la storia (nostalgica) di un’amicizia fatta di illusioni e delusioni, tradimenti e amori infranti, di idealisti squattrinati e di chi, in nome dei soldi e dell’arrivismo, vende l’anima al diavolo.
Il film si gusta d’un fiato, ma non mancano i nei (una mielosa colonna sonora di Nicola Piovani insistentemente in sottofondo), gli stereotipi (ancora i napoletani soltanto delinquenti?), gli accattivanti brani nazional – popolari (“Capitano Uncino” di Bennato, “Tu come stai” di Baglioni ect), le “spudorate” citazioni di film che hanno fatto la storia del cinema italiano: (“La dolce vita”, “C’eravamo tanto amati”, “Un vita difficile”).
Nel cast Emma Marrone e Nicoletta Romanoff.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segnocinema N. 225 – Settembre- Ottobre 2020
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