“Glory hole” di Romano Montesarchio, nelle sale dal 18 luglio

Senatore giornalista

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E’ l’ultima apparizione sul grande schermo di Gaetano Di Vaio, l’attore e produttore napoletano tragicamente scomparso il maggio scorso. 

“Glory hole”, diretto da Romano Montesarchio, è anche l’esordio del regista casertano, nel cinema “di finzione”. Montesarchio, con alle spalle un paio di documentari di ottima fattura, come “La Domitiana, dove non c’è strada non c’è civiltà”, “Black mafia” e il premiato “Ritratti abusivi”, sceglie come cifra stilistica il thriller psicologico.

Protagonista Francesco Di Leva, che veste i panni di Silvestro, un uomo senza scrupoli, colletto bianco della criminalità, Dopo aver incrociato Alba (Mariacarla Casillo), figlia del boss per cui lavora, Silvestro sente il bisogno di ribellarsi e di prendere le distanze da quel mondo al quale non sente più di appartenere.

Come recita il titolo del film, per salvarsi, sarà costretto a rifugiarsi in un bunker sotterraneo. Ad aiutarlo un prete e il proprietario di un club privè, suoi amici d’infanzia. In quello spazio claustrofobico, Slivestro sarà costretto a fare i conti con se stesso e con il proprio torbido e turbolento passato. Tra gli interpreti Roberto De Francesco e Mario Pirello.

Un’opera che conferma come il regista casertano prediliga le storie di confine, popolate da personaggi oscuri e tormentati, spesso ai margini della società.

Il film, sceneggiato dallo stesso Montesarchio, in collaborazione con Francesco Di Leva, coadiuvato da Edgardo Pistone e Stefano Russo, è prodotto da Bronx Film, Minerva Pictures, Partenope Pictures Entertainment, Eskimo in collaborazione con Rai Cinema,

In sala dal 18 luglio, sarà proiettato stasera in anteprima (ore 21.00) al Cinema Modernissimo.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno -16-7-2024