“Parthenope“ di Paolo Sorrentino con 15 candidature e la serie “L’arte della gioia “di Valeria Golino con 14 nomination dominano le cinquine in gara per la 70esima edizione dei David di Donatello. Se erano date per scontate la pioggia di candidature per il film del premio Oscar Sorrentino, regista già pluripremiato nelle precedenti edizioni, destano maggiore sorpresa quelle ottenute meritatamente dalla Golino per la serie da lei diretta, tratta dal romanzo omonimo di Goliarda Sapienza. Come è noto, la vicenda narra la storia della siciliana Modesta Spataro, ragazza dalle umili origini, che dopo essere stata violentata dal padre, cresce libera e ribelle.
A suggellare il valore del livello artistico delle due opere, dirette dai registi napoletani, le candidature nei premi più prestigiosi: miglior film e miglior regia.
“Non solo. Parthenope” e “L’arte della gioia” sono in lizza, anche per la miglior attrice protagonista (Celeste Dalla Porta per il film di Sorrentino e Tecla Insolia per la serie della Golino) e non protagonista (Luisa Ranieri per “Parthenope”; Valeria Bruni Tedeschi e Jasmine Trinca per “L’arte della gioia”).
Il film di Sorrentino, che ha ottenuto, tra l’altro un ottimo incasso al botteghino, superando i sette milioni e mezzo di euro, è in gara anche per la categoria miglior attore protagonista (Silvio Orlando) e non protagonista (Peppe Lanzetta), mentre per la serie della Golino, in nomination c’è Guido Caprino.
A completare le nomination raccolte dai due registi, quelli per miglior scenografia, miglior costumi e miglior fotografia. La Golino, assieme alle co-sceneggiatrici (Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo).
È in lizza anche per la miglior sceneggiatura non originale, mentre Paolo Sorrentino, con “Parthenope” concorre per la miglior sceneggiatura originale. Nomination, infine, per miglior casting (Francesco Vedovati, Anna Maria Sambucco e Massimo Appolloni) per “L’arte della gioia.”
Riconoscimento anche per Francesco Di Leva, come miglior attore non protagonista per “Familia” di Francesco Costabile, e nomination per “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores per Pierfrancesco Favino (miglior attore non protagonista), fiaba metropolitana, che narra le vicende dei piccoli Celestina e Carmine, due scugnizzi che, alla fine degli anni Quaranta, volano in America alla ricerca di un futuro migliore.
Due nomination anche per “Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta” di Gianluca Jodice (miglior scenografia, miglior costumi), e per Edgardo Pistone con il suo “Ciao bambino”, (migliore film d’esordio e miglior produttore), film ambientato nel Rione Traiano e nella periferia napoletana, che mette in campo Attilio, un ragazzo che s’innamora di Anastasia, una giovane prostituta straniera.
In lizza anche Antonietta De Lillo, per la categoria miglior documentario Premio Cecilia Mangini, con il suo “L’occhio della gallina”. Pur essendo diretto da Cristina Comencini, regista romana, “Il treno di bambini”, ha ottenuto ben 14 nomination con la vicenda che narra la storia di Amerigo, un bambino che nel 1946 lascia Napoli per andare a vivere al Nord. La cerimonia di premiazione si terrà mercoledì 7 maggio a Cinecittà in diretta su Rai 1, condotto da Carlo Conti, Mika e Elena Sofia Ricci.
Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno – 8-3-2025
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