Grazie amore mio (Volver a vivir) di Mario Camus – Spagna – 1968 – Durata: 90’

25 Aprile 2022 | Di Ignazio Senatore
Grazie amore mio (Volver a vivir) di Mario Camus – Spagna – 1968 – Durata: 90’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Luis Rubio (Raf Vallone), ex-calciatore, dopo il suicidio della moglie, cade in depressione ed è ricoverato nella clinica psichiatrica di una città sudamericana.

Moro (Carlos Otero), suo grande estimatore, avendo saputo che era stato dimesso, lo propone come allenatore del Racing di Santander, una squadra di serie B della Liga spagnola dove Rubio aveva militato un tempo.

Nelle prime partite la squadra gira a vuoto e le sconfitte sembrano lasciare il segno, ma Rubio, continua testardamente a lavorare sodo e il Racing risale la china, domenica dopo domenica, fino ad arrivare in testa alla classifica.

Rubio, più che alle tattiche e agli allenamenti, è però rapito dalla passione per Maria (Lea Massari), l’infelice e bella moglie di Ignacio (Julio Pérez Tabernero) un dirigente e finanziatore della squadra, che ricambia il suo amore.

Senza dare nell’occhio Rubio lascia che la squadra sia allenata da Moro, l’allenatore in seconda. Sempre più innamorata di Rubio, Maria gli chiede di abbandonare la squadra e di partire con lei in Francia. Diviso dall’amore per Maria e dal bisogno di allenare la squadra fino al termine del campionato, per dimostrare a tutti di essere un uomo rinato, va in crisi. Il Raging gioca male e la promozione in Serie A è in bilico…

Melò che, per la prima volta sullo schermo, non ironizza e non mette alla berlina un allenatore di calcio, ma lo mostra come una persona carica di una spiazzante umanità.

Rubio, infatti, è descritto come un mister che ha un rapporto paterno ed affettuoso con la squadra, è stimato ed amato dai calciatori e da Moro, il suo secondo.

Naturalmente, il regista, giocando su dei contrasti e delle contrapposizioni, lascia che il presidente della squadra sia abbastanza tiepido nei confronti di Rubio e soprattutto che Medina, antipatico e spocchioso giornalista sportivo locale, lo critichi aspramente e lo attacchi, minacciandolo di pubblicare delle notizie scandalistiche sulla sua vita passata.

Il regista punta al sentimentale ma non mancano i filmati di repertorio che mostrano il “vero” Racing di Santander in campo.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.

 

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