O (Corinne Cléry), brillante fotografa, è disposta ad accettare tutto quello che il suo amato René (Udo Kier) le chiede. Recatasi con lui in un castello, dopo un bagno purificatore, é bendata, frustata e sodomizzata da un torvo signorotto, alla presenza di alcuni ospiti. Nel suo lungo viaggio di mortificazione della carne e sottomissione dello spirito, O non può guardare in viso un uomo, né rivolgergli la parola. L’esperienza al castello volge al termine e O e il suo uomo ritornano alla loro vita quotidiana. René continua a metterla alla prova e. per essere certo della sua più totale abnegazione. la presenta a sir Stephen (Anthony Steel), un distinto signore di mezza età. O, dapprima proprietà di entrambi, successivamente diviene l’esclusivo oggetto di desiderio di Sir Stephen, personalità sadica e perversa che, per piegare le sue residue resistenze, le impone altre umiliazioni, compresa quella di concedersi, in sua presenza, a persone di suo gradimento. Per dimostrargli la sua totale sottomissione, senza fiatare O accetta anche di esser marchiata a fuoco da alcune ancelle. Nel finale, la donna chiede a sir Stephen di dimostrarle il suo amore e, ribaltando i ruoli, spegnerà un sigaro acceso sulla sua mano.
La regista affida a una voce off femminile il commento della protagonista che, per tutta la durata del film, non mostra alcuna dote introspettiva, nè fornisce una motivazione sulle ragioni che la spingono a soddisfare. in una maniera così passiva e dipendente, i malsani desideri erotici dei suoi amanti. Immersa in una luce dorata Corinne Cléry è assolutamente divina. Dal romanzo omonimo di Pauline Reage.
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