I baroni della medicina di Jacques Rouffio – Germania – 1975- Durata 106’

13 Marzo 2025 | Di Ignazio Senatore
I baroni della medicina di Jacques Rouffio – Germania – 1975-  Durata 106’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Pierre Losseray (Michel Piccoli), stimato chirurgo, opera nella struttura pubblica di un capoluogo di provincia, nei pressi dei Pirenei.

Essendo così bravo, nessuno vuole operarsi nella clinica privata, gestita dal vecchio professor Brezé (Charles Vanel), un faccendiere, presidente dell’Ordine dei medici della città, a capo di un gruppo di medici, suoi parenti, messi nei posti chiave della gestione della salute della zona.

Loresasay è colpito da un infarto e, tre mesi dopo riprende a operare. Brezé, ritorna alla carica e prova, per l’ennesima volta, a convincerlo a lavorare per il suo gruppo, ma ottiene un ennesimo rifiuto.

Brezé non si dà per vinto e inizia a screditarlo agli occhi dei pazienti, lasciando credere che, dopo l’infarto, l’eminente chirurgo non sia più in grado di operare.

Una paziente muore a seguito dell’anestesia e Losseray, sempre più afflitto e sconsolato, cerca di scoprire come mai, dieci anni prima, il dottor Jean Pierre Berg (Gerard Depardieu), valente chirurgo, membro dell’equipe di Brezé, aveva sterminato la propria famiglia, composta dalla moglie (Jane Birkin) e da tre figlioletti.

Losseray si traveste da detective e scopre che Berg, voleva abbandonare la clinica di Brizè e aveva chiesto un prestito alle banche per creare una clinica privata,

L’astuto e potente Brizè, muovendo le leve giuste, non solo si era adoperato per bloccargli i finanziamenti, ma, per metterlo in cattiva luce, aveva fatto credere in città che fosse un baro e minacciato di denunciarlo all’Ordine dei medici per immoralità.

Losseray riannoda i fili della vicenda che ha travolto Berg, ma non può provare la responsabilità dei Brezé nella tragica vicenda.

Dopo un controllo medico, scopre di essere gravemente ammalato e che non può più operare. Allora, imbraccia un fucile e, dopo aver ucciso la moglie (Marina Vlady)…

Con pochi tocchi e grande maestria, il regista descrive alla perfezione il sordido mondo della provincia, dominato da medici senza scrupoli, disposti a tutto, pur di non perdere il controllo del “mercato della salute”.

Rouffio fa grande uso dei flashback e mostra, nelle prime battute, l’efferato omicidio di Berg ai danni della sua famiglia.

Grazie ad un montaggio parallelo, alterna le vicende di Berg e Losseray, Il regista strizza l’occhio al thriller e, fotogramma dopo fotogramma, si aspetta, invano, di comprendere le ragioni che hanno spinto Berg a compiere un così folle suicidio allargato.

Piccoli e Depardieu sono in gran spolvero, ma i loro personaggi sembrano troppo passivi e rinunciatari nei confronti del sinistro e cinico Brizè.

Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1969 e ispirato al romanzo di Georges Conchon.

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