I demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo – Italia – 2008 – Durata 118’

25 Maggio 2024 | Di Ignazio Senatore

Anno 1866. Pietroburgo é sconvolta per la morte di un componente della famiglia imperiale, ucciso in un attentato. Fjodor Michajlovič Dostoevskij (Miki Manojlovic), a seguito della smodata e compulsiva passione per il gioco, pressato dai creditori, conduce una vita modesta, al limite della povertà.

Un giorno riceve la lettera di Gusiev (Filippo Timi), un componente di un’organizzazione rivoluzionaria che, fingendosi pazzo, si è fatto ricoverare in manicomio, e gli chiede di incontrarlo.

Incuriosito, lo scrittore si reca da lui e Gusiev, dopo avergli confidato che a giorni ci sarà un attentato contro il granduca, lo prega di convincere Aleksandra (Anita Caprioli), una delle cospiratrici, a desistere dal proposito di lanciare la bomba.

Lo scrittore rifugge la violenza e, seppur pressato dalla scadenza entro la quale deve  consegnare al suo intransigente editore, il suo ultimo romanzo, Il giocatore, inizia, di notte, a cercare la misteriosa rivoluzionaria.

Sulle sue tracce c’è però Pavlovic (Roberto Herlitzka), il zelante capo della polizia, che cerca di smascherare i sovversivi….

Progetto ambizioso quello di Giuliano Montaldo, che prova a dar voce al travaglio interiore di uno dei massimi scrittori di tutti i tempi, corroso dal timore di essere stato, con i suoi scritti, un cattivo maestro per le nuove generazioni.

Più che narrare la genesi de Il Giocatore, uno delle opere più conosciute del romanziere russo, il regista genovese lascia largo spazio a dei flashback che ci riportano alla condanna ad alcuni anni ai lavori forzati in Siberia, inflitta a Dostoevskij per le sue sospette attività sovversive.

Montaldo descrive l’autore dei Demoni e dei Fratelli Karamazov come un paladino della libertà che cerca, invano, di convincere i giovani sovversivi a non usare la violenza per rovesciare la dittatura dello Zar.

Il riferimento alla stagione terroristica italiana degli anni Settanta appare evidente e il regista, in maniera un po’ scolastica, contrappone ai fervori ed agli entusiasmi dei giovani rivoluzionari, la saggezza e la prudenza dello scrittore, ormai invecchiato e piegato dalla sofferenza causatagli dai duri anni di detenzione.

Il tono scivola spesso nell’illustrativo, ma la ricostruzione degli arredi e dell’ambientazione sono accurati e l’interpretazione di Roberto Herlitzka, nei panni di Pavlovic, è da incorniciare.

Nel cast Carolina Crescentini, nei panni della dolce e paziente Anna alla quale lo scrittore detta Il giocatore.

 

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