Il dittatore Bonarios (Aroldo Tieri) tiranneggia la popolazione della Repubblica del Nonduras e, soprattutto, esercita il diritto dello jus primae noctis sulle giovani spose.
Alba (Dominique Boschero), Dolores (Anna Ranalli) e Juanita (Margaret Rose Keil), le tre figlie del defunto sceriffo, propongono di inviare Pedro (Fanfulla) a Las Quietas per assoldare tre coraggiosi pistoleri che militano nell’esercito del generale Mendoza (Alex Revides), che da tempo sta provando ad organizzare un esercito di Bafutos che si opponga al tiranno.
Pedro, fa il doppio gioco e spiffera tutto a Bonarios che gli suggerisce di scegliere gli uomini più inetti e ottusi di Las Queitas.
La scelta cade su Domingo (Ugo Tognazzi), strabico, José (Raimondo Vianello), con una gamba di legno e su Pablo (Walter Chiari), un pugile che non ha mai vinto un incontro. Al loro arrivo a Nonduras, tutti credono che sono degli abilissimi pistoleri e sia gli uomini di Bonarios che quelli di Mendoza provano a eliminarli. Dopo alcuni colpi di scena, Domingo, Josè e Pablo finiscono in galera e sono condannati a morte, per fucilazione.
I tre, grazie a Alba, Dolores e Juanita riescono a salvarsi e quando dei soldati di Bonarios s’impossessano di una gallina che erano pronti ad addentare, scatenano involontariamente, la reazione dei peones che decidono di ribellarsi ai soprusi dei soldati del feroce dittatore che, per paura, scappa via a gambe levate.
Dopo aver creduto di ricevere dal popolo lo scettro del comando, i tre scoprono che Mendoza ha preso il potere e che, emulo di Bonarios, non cambierà neanche di una virgola la Costituzione di Nonduras.
Ai tre non resta che abbandonare la cittadina in compagnia di Alba, Dolores e Juanita, follemente innamorate di loro.
Giorgio Simonelli dirige l’ennesima parodia di un western di successo (“I magnifici sette” di John Sturges) e punta a strappare qualche risata con le banali e troppo esasperate caratterizzazioni dei tre protagonisti e non bastano i siparietti con Tognazzi, Vianello e Chiari che cantano delle canzoncine per dare vivacità ad uno script boccheggiante. Gino Paoli canta “Un uomo vivo”.
Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, interpretati al fianco dell’attore cremonese dei film e dei registi che lo hanno diretto.
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