Ignazio Senatore intervista Vincenzo Alfieri

Senatore giornalista

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“Sin da bambino sognavo di diventare regista”.

Esordisce così Vincenzo Alfieri, trentunenne regista salernitano, al debutto dietro la macchina da presa con la commedia amara “I peggiori”, da domani in sala. Una carriera costruita, passo dopo passo, con tenacia e passione; a dodici anni il teatro, a quindici gli studi di recitazione a Roma, a sedici un corso di regia a Los Angeles ed a diciotto un altro a New York.

Ritornato in Italia, Alfieri gira un paio di cortometraggi e videoclip, una campagna pubblicitaria e, come attore, si divide  tra cinema e  televisione, fino a raggiungere il successo con delle webseries, diventate virali.

“Non sono, afferma Alfieri, uno youbtuber come Frank Matano o The Jackal. Il passaggio sul grande schermo, sebbene complesso e sofferto, lo considero un’evoluzione naturale, quasi obbligata. A “I peggiori” ci pensavo da tempo ed ho dovuto attendere tre anni per poterlo girare. Il film narra di due fratelli romani il becco di un quattrino che, per assicurare alla sorellina tredicenne un futuro migliore, decidono di fare un furto. Dopo una serre di colpi di scena saranno scambiati, loro malgrado, per eroi.”

Girato a Napoli, il film vede come protagonisti Lino Guanciale, lo stesso Alfieri ed un cast composto da affiatatissimi e bravissimi attori napoletani.

“Biagio Izzo, prosegue il regista, veste i panni del commissario e per la prima volta appare in un ruolo “serio”. Francesco Paolantoni è un ‘archivista di un tribunale, un uomo dimesso, schiacciato dalla vita. Ernesto Mahieux è, invece, il padrone di casa dei due fratelli squattrinati e li minaccia, continuamente, di cacciarli via.” Sul titolo Alfieri non si sbottona e lo avvolge nel mistero, ma sembra ispirato ad una salace e pungente affermazione di Fritz Lang: “Non ci sono buoni e cattivi. La lotta è sempre tra i più cattivi e i meno cattivi.”

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 17-5-2017