I segreti del lago (The deep end) di Scott McGehee, David Siegel – USA – 2001 – Durata 101’

21 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
I segreti del lago (The deep end) di Scott McGehee, David Siegel – USA – 2001 – Durata 101’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Margaret Hall (Tilda Swinton) scopre che Darby (Josh Lucas), un mezzo delinquente senza scrupoli, ha una relazione con il figlio Beau (Jonathan Tucker).  Sconvolta, va dall’uomo e lo intima di stare alla larga dal figlio minorenne. Darby non è il tipo che si lascia intimidire, e la sera stessa, con aria saccente, si presenta a casa di Beau e gli racconta della visita della madre.

Il ragazzo è molto turbato ed è deciso a chiudere la relazione. I due litigano e al mattino Margareth trova il corpo senza vita di Darby, annegato, in riva al lago. Credendo che il figlio sia responsabile del delitto, occulta il cadavere e lo lascia sprofondare in fondo del lago.

Alek Spera (Goran Visnjic), un pericoloso malvivente e un suo complice, giunti in possesso di una scottante videocassetta, che mostra Beau a letto con Darby, ricattano la donna.

Margarteh non ha la somma richiesta e non può chiedere né aiuto, nè conforto all’ anziano genitore che vive con lei, né a Thomas, il marito marinaio che lavora in mezzo all’oceano.

Messa con le spalle al muro, cerca di prendere tempo; Alek s’innamora di lei e rinuncia alla propria parte, ma il suo complice non è della sua stessa idea e vuole il denaro al più presto. Un finale sincopato chiude la vicenda.

McGehee e David Siegel dirigono un thriller d’atmosfera, lasciano che i dialoghi siano ridotti all’osso e che lo splendido paesaggio (il lago Tahoe nel Nevada) faccia da splendida cornice alla vicenda.

I registi non vogliono mettere in scena una madre coraggio che, a muso duro, fronteggia i ricattatori o li mette con le spalle al muro. Margaret è la classica madre di famiglia che ha sempre badato ai suoi tre figli, condotto una vita regolare ed all’improvviso, suo malgrado, si trova a dover affrontare una storia più grande di lei.

Per tutta la vicenda non veste i panni dell’eroina ma, senza ricorrere a trucchi e inganni, pur di salvare il figlio accetta, con dignità, le regole del gioco.

Ed è proprio questa sua disarmante onestà e determinazione che espugna il cuore di Alek, un delinquente dal cuore fin troppo tenero che finisce, inevitabilmente, in rotta di collisione con il malvagio complice.

Per tutto il film Margaret non si pente, non ha un cedimento e non chiede mai al figlio se è coinvolto nel delitto, né accenna alla sua relazione con Darby, sperando che il lago custodisca segreti e misteri. Remake di Sgomento, film diretto da Max Ophüls nel 1949. Dal romanzo The Blank Wall di Elizabeth Sanxay Holding.

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