Identikit di Giuseppe Patroni Griffi – Italia – 1974 – Durata 105’ – V.M 18

23 Gennaio 2022 | Di Ignazio Senatore
Identikit  di Giuseppe Patroni Griffi – Italia –  1974 – Durata 105’ – V.M 18
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Con l’anima in subbuglio Liz (Elizabeth Taylor), tedesca di mezza età, decide di concedersi una vacanza e vola da Amburgo a Roma. Spaesata, tesa e smarrita sull’aereo è attratta da Pierre (Maxence Mailfort), un uomo schivo e riservato che non ricambia le sue velate attenzioni. Giunta nella capitale, nei Grandi Magazzini, LIz incontra Elena (Mona Washbourne), l’eccentrica zia di Pierre, s’imbatte in Bill (Ian Bannen), un americano ossessionato dal sesso e dalla macrobiotica e in un borgataro che tenta di violentarla. Dopo aver incontrato nuovamente Pierre in un albergo, si reca a Villa Borghese dove si fa ammazzare da un maniaco a colpi di forbiciate.

Pellicola maledettamente statica che vorrebbe trasmettere le esitazioni, gli sbandamenti e lo smarrimento della protagonista che cerca nella capitale di ritrovare se stessa. Sin dalle prime scene Liz appare una donna sommersa da spunti interpretativi e fermamente convinta di non piacere alla gente che, a suo dire, fa di tutto per evitarla. Novella Alice nel paese delle meraviglie, Liz attraversa Roma con uno sguardo confuso ed interrogativo, scampa per miracolo ad un attentato terroristico ed è vittima di uomini che ad ogni occasione, assaliti da irrefrenabili fremiti erotici, le saltano addosso. La scrittura visiva è piatta ed i dialoghi appesantiti da affermazioni enfatiche e pompose; ad Elena che le chiede come farà a riconoscere il suo uomo, Liz le risponderà: “L’uomo che cerco mi riconoscerà, capirà subito che donna sono. Più che una presenza direi sarà la fine di un’assenza”. Il regista s’affida in sede di sceneggiatura a Raffaele La Capria ma la pellicola, sin dalle prime battute, mostra il fiatone e si chiude con il suicidio/omicidio tragicomico della protagonista. Tratto dal romanzo The Driver’s Seat di Muriel Spark. Nel cast Andy Wahrol, Luigi Squarzina, Bedy Moratti e Marino Masè.

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