Lynn Collins, figlia del mitico Phil, ex componente dei Genesis, e tenera protagonista del film To the bone (Fino all’osso), sul dramma di un’adolescente anoressica, è stato un po’ speciale. Ecco cosa mi ha raccontato sul film diretto, al debutto, da Marty Noxon.
“Ho sofferto di disturbi del comportamento alimentare quando ero adolescente. Si fa un gran parlare di questa malattia ma la verità è che si ha vergogna di farlo e ci si vergogna. Stavo scrivendo un libro sui teen agers e il primo capitolo era dedicato al mio problema alimentare. Mentre lo stavo scrivendo mi è arrivata la sceneggiatura di To the bone e ho capito che, accettando il ruolo di Elen avrei potuto rivolgermi ad una platea più ampia. Sul set ero nervosa perché avevo paura di ripiombare nella malattia ma ho superato questo rischio sia come donna che come attrice. Non sono finita, infatti, in ospedale e il film, anche se non è autobiografico, ci sono anche delle cose mie. E’ nato, infatti, come uno scritto di finzione e sono riuscita a separare la mia storia personale da quella di Ellen. Devo anche ringraziare la mia famiglia che mi ha supportato durante le riprese del film. E’ stato un piccolo film, ma ha avuto un enorme successo, è stato proiettato in diversi centri che si occupano di DCA e in tanti mi hanno scritto e mi hanno contattato e ringraziato perché mi hanno detto che la visione del film li ha aiutati a superare la malattia. La verità è che To the bone mi è servito per chiudere un capitolo doloroso della mia vita che, forse, era ancora aperto e che, grazie al film, ho definitivamente messo alle spalle.”
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