Ignazio Senatore intervista Valeria Golino “Io regista fra dramma e commedia”

25 Ottobre 2018 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Valeria Golino “Io regista fra dramma e commedia”
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E’ da oggi in sala “Euforia” il secondo film di Valeria Golino. La vicenda narra di due fratelli; Ettore (Valerio Mastandrea), taciturno insegnante di una scuola di una piccola cittadina di provincia dove è nato, e Matteo (Riccardo Scamarcio), omosessuale, imprenditore di successo, amante del lusso e della bella vita. Quando Matteo scopre che Ettore è gravemente ammalato gli sta accanto e prova a rendere più dolce gli ultimi giorni della sua vita.

Come mai una donna giovane e bella come te, dopo il lacerante “Miele”, film sul delicato tema dell’eutanasia, si accosta nuovamente al tema della malattia e la morte?

Credo riguardino tutti; giovani, belli, vecchi, brutti. Il pensiero su certi temi evolve e può migliorare o peggiorare la percezione di un evento certo, legato al nostro destino. Dopo “Miele” non è che mi sono detta: adesso faccio un altro film sulla malattia. Quando mi è venuta questa idea l’ho riconosciuta come più autentica ed interessante delle altre a cui avevo pensato. E’ un film dedicato a tutti, ma non è commerciale ed è fatto a strati e, credo, che chi lo vedrà potrà cogliere diversi aspetti della storia, da quelli più profondi a quelli più superficiali.”

Il titolo del film rimanda ad una gioia che cela inquietudine e, non a caso, affronti il tema della morte con leggerezza, intrecciandolo con scene divertenti.

“Volevo che nel film, come succede nella vita, fossero presenti momenti nei quali si ride, si scherza, ci si distrae ed altri dove ci si confronta con la realtà, che può essere anche triste o dolorosa. Non è un film realistico e il mio impegno maggiore è stato proprio quello di tenere uniti il tono della commedia e quello del dramma, ricorrendo anche a degli sbalzi d’umore.”

Ti sei affidata ad un cast d’eccezione: Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi e Jasmine Trinca. Quali i vantaggi e gli svantaggi nel dirigere Riccardo Scamarcio, tuo ex compagno nella vita?

Credo che la conoscenza di Riccardo mi abbia privilegiato. Conoscerlo è stato un modo per fare bene delle cose insieme. Forse con un altro attore sarei dovuta essere più autoritaria ed invece, come è accaduto con gli altri interpreti, la forza del film è stata proprio nell’averlo fatto con delle persone che conoscevo e con le quali avevo un rapporto familiare.

Sono passati anni da quando nell’83 esordivi nel film “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante per strada”, diretto da Lina Wertmuller …

Quando sei un’attrice molto giovane ti viene data poca credibilità e non ti è permesso, come ho potuto in “Euforia”, esprimere dei concetti più astratti e teorici. Poi con l’età hai meno pudore di dichiararli e acquisti un modo personale per dirli e analizzarli. E’ chiaramente più facile per me fare due film l’anno come attrice che come regista, ma le due anime in me stanno diventando una sola cosa e quella della regista è una strada che voglio percorrere sempre più.”  

Quando un film girato a Napoli?

“Napoli é la mia città e non è un caso che il mio primo corto “Armandino e il Madre” l’abbia girato in un luogo che per me è fonte d’ispirazione. Ma se una storia mi porta ad Atene, andrò lì.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno

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