Il dottor Sullivan Travis (Richard Gere), (chiamato semplicemente T), affascinante, ricco e stimato ginecologo dell’upper-class di Dallas, ricolma di attenzioni e consigli le ricche capricciose e viziate clienti che frequentano il suo affollatissimo studio.
Il dottor T é, però, travolto dagli eventi familiari. Kate (Farrah Fawcett), la moglie, affetta da una misteriosa malattia che l’ha fatta regredire ad uno stato infantile, è ricoverata in una lussuosa clinica privata.
La figlia Dee Dee (Kate Hudson), in procinto di sposarsi, è in realtà lesbica e ha avuto una relazione con Marilyn (Liv Tyler), una delle damigelle d’onore prescelte per la cerimonia.
L’invadente cognata Peggy (Laura Dern), lasciata dal marito e in procinto di divorziare, gli piomba in casa assieme alle tre insopportabili figliolette.
Solo, confuso e sempre più frastornato, dopo aver respinto, con garbo, le avances di Carolyn (Sheley Long), la fida segretaria, si rifugia tra le braccia di Bree (Helen Hunt), una giovane maestra di golf del club che frequenta.
Ma Bree, libera e indipendente, non vuole legacci e viversi solo una fugace avventura.
Nel finale, il dottor T, dopo aver provato a incollare i cocci della propria vita, si ritrova in Messico, dove in un’umile abitazione fa nascere un maschietto.
Con questa piacevole pellicola, come si evince dal titolo del film, Altman regala il ritratto di un ginecologo perennemente circondato di donne.
Anche se le pazienti lo adorano e pendono completamente dalle sue labbra, lui non riesce a comprendere fino in fondo il complesso universo femminile e deve, amaramente, prendere atto che le sue certezze sono fallaci.
Il tono è quello della commedia romantica, l’ambientazione quella della ricca e fastosa dell’alta borghesia americana ma, a ben vedere, dietro il luccichio dei gioielli e la frenetica corsa allo shopping delle pazienti del dottor T, fa capolino, immancabile, la solitudine e la melanconica consapevolezza della fragilità e precarietà dei rapporti umani.
Richard Gere, calato perfettamente nel ruolo, è sostenuto da un corteo di attrici, in grande spolvero.
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