In una cittadina tedesca, uno strano personaggio, il dottor Caligari esibisce alla fiera Cesare, un sonnambulo che predice il futuro. L’uomo a cui è predetta la morte viene trovato ucciso. Nel corso del racconto si scopre che l’ipnotista, completamente folle, manipola la mente del sonnambulo per mettere in atto le proprie vendette. Ma quando Caligari ordina a Cesare di uccidere una donna, quest’ultimo, rapito dalla bellezza della fanciulla, non obbedisce agli ordini e si limita a rapire la donna. Sul finale del film scopriamo che il racconto non è altro che il delirio di un paziente, in camicia di forza, ricoverato in un manicomio diretto dal dottor Caligari.
Sebbene la prima apparizione di uno psichiatra al cinema, risale ad un film americano del 1906, il “Dr Dippy’s Sanitarium” (pellicola divertente che rappresenta un gruppo di pazienti “giocherelloni” che si diverte a torturare il sorvegliante della clinica, fino all’arrivo del dottor Dippy che offrirà loro delle squisite torte.) Caligari è il primo epigone del dottore pazzo ed imbroglione della storia del cinema. Il film, un vero incubo ad occhi aperti, è universalmente riconosciuto come un capolavoro assoluto dell’espressionismo tedesco e diede l’avvio ad una serie d’imitazioni (il caligarismo). La pellicola si avvale delle straordinarie recitazioni di Werner Krauss (con il cilindro e gli occhialoni) e Conrad Veidt (il futuro perfido maggiore Stasser in “Casablanca” di Michael Curtiz). La regia era stata affidata a Fritz Lang ma poi la scelta cadde su Robert Wiene che realizzò la pellicola in tre settimane. Travolgente la combinazione di luci, spettacolare la scenografia (i fondali furono dipinti da tre artisti del gruppo espressionista berlinese Der Sturm). Presentato alla Mormorhaus di Berlino, il 2 gennaio del1920, il pubblico, confuso ed impreparato, accolse il film con grosse risate e sonori fischi. Dopo questo insuccesso Pommer (il produttore della pellicola) accantonò l’opera ma vista la scarsa produzione cinematografica dell’epoca lo ripropose in primavera. Dopo aver organizzato una sontuosa campagna pubblicitaria, lo lanciò con lo slogan “Tu diventerai Caligari”, ricavandone un successo strepitoso in tutto il mondo. Al di là delle letture sociopolitiche attribuite al film (Siegfried Kracauer vide in Caligari la prefigurazione di Hitler) è noto che il finale fu “imposto” dalla produzione e contestata dagli autori, per i due inserti in testa ed in coda al film che, a parer loro, rendevano vano il carattere anti-prussiano del film.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.