Mosca. 1925. Il famoso scrittore Nikolaj Maksudov (Ugo Tognazzi) è l’autore del dramma Ponzio Pilato, una piece che, seppur ambientata ai tempi dei romani, attacca violentemente il liberticida potere politico russo.
Il responsabile del teatro e il presidente dell’associazione scrittori proletari decidono di sospendere, sine die, le prove dello spettacolo. Maksudov prova, invano, a convincerli a mettere in scena la sua opera e, qualche giorno dopo, scopre che, per ordini dall’alto, alcuni critici teatrali, hanno stroncato su alcuni quotidiani il suo Ponzio Pilato prima che fosse messo in scena e senza neanche vederlo.
Maksudov finisce in manicomio ed entra in scena Satana, nei panni del professor Woland (Alain Cuny), assistito dai suoi collaboratori Azazillo (Pavle Vujisic) e da Koroviev (Velimir ‘Bata’ Zivojinovic), che elimina ad uno ad uno coloro che hanno impedito e stroncato sui quotidiani la rappresentazione del Ponzio Pilato.
Successivamente, organizza la prima in un teatro e, alla presenza del pubblico, mette in scena uno spettacolo di magia durante il quale deride i funzionari politici e i benpensanti locali. Sul finale, Maksudov esce dal manicomio e ritorna libero.
Aleksandar Petrovic traspone al cinema il romanzo capolavoro di Bulgakov e lancia un durissimo attacco contro i poteri totalitari che affossano la libertà d’espressione di poeti e scrittori dissidenti. Il regista apre con la rappresentazione del Ponzio Pilato e affastella la narrazione con dei canti in lingua russa.
L’entrata in campo di Satana, con i suoi omicidi, dona un misto di horror e di fantasy alla vicenda. Ai margini la figura di Margherita (Mismy Farmer), una donna sposata a un poliziotto che s’innamora, ricambiato dello scrittore. Tognazzi ha il ghigno giusto quando si batte contro i critici e i funzionari di partito ma è presente solo nella prima parte e lascia poi spazio all’implacabile vendicatore.
Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.
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