Annette (Lilian Brousse), giovane quindicenne è violentata da Daniel. George, il padre della ragazza, lo scova, lo conduce nella sua officina e dopo averlo torturato con la fiamma ossidrica, lo uccide. Ricoverato in manicomio criminale George riceve regolarmente ogni quindici giorni la visita della moglie Eve (Nadia Gray) una donna ancora attraente, proprietaria di una locanda. Paul Farrell (Kerwin Mathews) un giovane pittore americano di bell’aspetto, appena giunto in paese, è attratto dalle grazie di Annette, ma sedotto dalla sensualità di Eve ne diventa l’amante. George vuole evadere e chiede a Eve di aiutarlo nella fuga. Eve e Paul stanno al suo gioco ma George. pazzo di gelosia decide di uccidere Paul con la stessa modalità con la quale aveva eliminato Daniel. Il suo piano prevede di far esplodere l’officina e di far credere alla polizia che anche lui sia perito nell’incendio. La vicenda si ingarbuglia sempre più fino a un inverosimile finale. Film che tradisce le buone attese dell’avvio per l’insana voglia di Carreras di rendere la trama troppo ricca di sorprese che finiscono per disorientare lo spettatore. Non convincono né i troppi capovolgimenti di fronte né le continue apparizioni/sparizioni dei protagonisti. Carreras gioca tutto sui contrasti dei personaggi ed al folle e sanguinario George contrappone la tenera e sconsolata Annette che non abbozza neanche un timido di tentativo ribellione quando vede la madre soffiargli sotto il naso l’affascinante pretendente.
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