Il mostro di sangue di William Castle – 1959

2 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore
Il mostro di sangue di William Castle – 1959
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il dottor Warren Chapin (Vincent Price) conduce da anni esperimenti sui defunti. è sua convinzione, infatti, che una persona, colta da terrore, se non urla, produce una specie di insetto, chiamato “il brivido” che, dopo essersi annidato nella colonna vertebrale, causa la morte del malcapitato.

Dopo aver esposto le sue teorie a Olivier Higgins (Philip Coolidge) Chapin si reca nell’appartamento dell’uomo per visitare la moglie Martha (Judith Evelyn), sordomuta. Ma la donna è terrorizzata dal sangue e, non appena il dottore si procura un piccolo taglio a un dito, non potendo urlare, sviene.

l dottore continua nei suoi esperimenti e, per localizzare il parassita, si inietta un farmaco che gli scatena sensazioni di angoscia e terrore e, non resistendo al dolore, cede e urla.

Qualche giorno dopo, con la scusa di controllare lo stato di salute di Marta, va a casa sua e le inocula il farmaco. La donna si sente male e, dopo essere svenuta, muore. Sarà allora che Chapin riuscirà a isolare il malefico parassita e a rinchiuderlo in una gabbia di ferro.

In verità è Higgins è il responsabile della morte della moglie e quando il cadavere della donna gli andrà incontro lui, per lo spavento, non riuscirà a urlare e morirà.

Il film si chiude con questa scritta che compare nei titoli di coda: “Signore e signori, solo qualche parola di avvertimento: se non siete convinti che in ognuno di noi c’è un brivido, la prossima volta che vi trovate al buio terrorizzati, non urlate!”.

Pellicola entrata nella storia del cinema horror, più per la demenziale originalità del soggetto che per la sua resa artistica. Chapin è descritto come il classico scienziato talmente assorbito nei suoi studi che non si cura dei tradimenti della moglie.

Alcune scene sono datate e “il brivido” più che a una mostruosa creatura del male assomiglia, in maniera imbarazzante, a una grandissima e gustosa aragosta. Castle è un regista troppo aristocratico per scadere nel genere e cedere agli effetti speciali e ai trucchi di maniera..

Il film è in bianco e nero ma Castle inserisce due inserti di un rutilante rosso vivo: un coltello insanguinato e mostra la mano di un donna che emerge da una vasca ricolma di sangue. Il film fece a suo tempo scalpore perché nelle sale dove veniva proiettato furono installate alcune poltrone che vibravano con l’elettricità.

Questo storico episodio è stato citato in Matinée diretto da Joe Dante nel 1993.

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