Il profeta (Un prophète) di Jacques Audiard – 2009 – Durata 149′

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Il diciannovenne Malik El Djebena (Tahar Rahim), di origine maghrebina,  è condannato a sei anni di prigione. All’arrivo in carcere, Luciani (Niels Arestrup), un detenuto che fa il bello e il cattivo tempo, in accordo con le guardie carcerarie, gli ordina di uccidere un recluso scomodo. Malik esegue ed entra nelle sue grazie. Malik è analfabeta ma diventa amico di Ryad (Adel Bencherif), il suo insegnante, e impara in fretta a leggere e scrivere. Tipo sveglio, s’integra con gli altri detenuti e diventa amico di chi conta tra gli arabi e i corsi. Grazie alla buona condotta, ottiene dei permessi ma, una volta fuori, continua a lavorare per Luciani come corriere della droga. Ma Malik pensa in grande e ….

Con questo film pluripremiato, Audiard offre uno spaccato duro e realistico della condizione carceraria e mescola alla perfezione prison e gangster-movie e mette in scena il più classico dei percorsi di formazione; Malik, infatti, da ragazzo timido e insicuro, compresa ben presto la dura legge della vita, si trasforma, nel corso della vicenda, in un delinquente spietato e violento. La prima parte è adrenalina pura, poi il film si spegne un po’. Il titolo del film fa riferimento ad una scena; mentre è in auto con un potente spacciatore, prevede che un cervo attraverserà la strada e finirà contro la vettura.