New York. Eben Adams (Joseph Cotten), pittore squattrinato e senza talento, dipinge solo croste. S’imbatte al Central Park in Jennie, una ragazzina con la quale entra subito in sintonia.
Ritornato nel suo studio, sente il bisogno di ritrarla. Ogni volta che i due s’incontrano Jennie, come per magia, è sempre più cresciuta, fino a diventare una donna (Jennifer Jones).
Rapito dalla sua bellezza, Adams l’immortala in un quadro che la mercante d’arte Miss Spinney (Ethel Barrymore) e il fido aiutante Matthews (Cecil Kellaway) giudicano un capolavoro.
Jennie sparisce nel nulla e Adams, deciso a ritrovarla, si reca nel convento che l’aveva ospitata da bambina.
Una suora gli rivela che lei era, morta tragicamente in mare qualche anno prima, durante una gita in barca al faro di Chinon. Ma Adams non si dà per vinto e, nell’anniversario della sciagura, si reca al faro…
Tratto dal romanzo di Robert Nathan, il regista (La vita del dottor Pasteur, La corda di sabbia, Salomè….) compone un film d’atmosfera, sospeso tra sogno e realtà, immerso, grazie alla fotografia di Joseph August, in un bianco e nero ammaliante.
Nonostante la trama possa sembrare scabrosa (un uomo che s’innamora di una bambina), il film è casto e non vi è traccia di fantasie malsane e perverse da parte del protagonista.
A confortare ancor più lo spettatore il faccino candido di Jennifer Jones. Nelle ultime scene il regista dona una colorazione verdastra alla pellicola e d’incanto, poi, il quadro che ritrae Jennie compare in Technicolor.
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