Il segreto di una donna di Otto Preminger – 1949

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Ann Sutton (Gene Tierney), moglie di William Sutton (Richard Conte) un famoso psicoanalista, ruba una spilla di valore in un negozio. Colta sul fatto, il proprietario vuole denunciarla alla polizia, ma interviene in sua difesa David Korvell (José Ferrer), uno sconosciuto che soffoca lo scandalo. Ann crede che l’uomo voglia ricattarla, ma scopre che è un ipnotizzatore che vuole curarla dalla cleptomania e dalla sua insonnia persistente. Korwell è un perfido calcolatore e dopo aver strangolato Teresa, una sua ex paziente, fa ricadere i sospetti su Ann. La donna sembra essere in un vicolo cieco in quanto tutte le prove riconducono a lei. Riuscirà il dottor Sutton a scagionarla?

Preminger riesce a impaginare un noir d’alta scuola, confezionando una trama adrenalinica, ricca di intensità emotiva che ripropone il tema (non nuovo) di una paziente che cade nelle grinfie di un ipnotizzatore senza scrupoli. Al di là dell’intreccio narrativo e dei dialoghi tesi e serrati quello che colpisce è la diabolica perfidia di Korvell, che riuscirà con il proprio carisma ad avviluppare la fragile e indifesa Ann. E successivamente: “Vi conosco Ann più di quanto vi conosciate voi stessa. Siete infelice, siete disperata. Vi siete cristallizzata in una caratterizzazione: la moglie serena e felice, e questa commedia vi sta distruggendo. Vostro marito non vi può guarire; è lui che vi ha ridotta così. Non abbiate paura di ciò che volete; è meglio che rubiate piuttosto che ammalarsi di nervi”. Korvell, dopo aver scoperto il suo punto dolente e aver giocato con lei come il gatto con il topo, piega la sua volontà, lasciando prima credere in giro di avere una relazione con lei e successivamente che Ann abbia ucciso Teresa per gelosia. Sullo sfondo William Sutton, il classico psicoanalista freddo e integerrimo che non avendo colto il disagio che attanagliava la moglie, roso dai sensi di colpa, si trasforma in detective per salvarla. Dal romanzo di Guy Endore