Gualtiero Marchesi (Leonard Pieraccioni) sbarca il lunario riparando piscine. Padre della tenera Martina e separato dalla moglie Ramona, che ha una relazione con Pasquale (Biagio Izzo), un lanciatore di coltelli che lavora nel circo Posillipo, Gualtiero una sera, per gioco, insieme ad alcuni amici, grazie all’intervento di una medium, evoca lo spirito di Marilyn Monroe (Suzie Kennedy) che, un attimo dopo si materializza. L’unico che riesce a vederla è Gualtiero che, sconvolto, dopo aver creduto di essere impazzito, si rivolge ad uno psichiatra (Francesco Guccini) che lo invita a partecipare a delle sedute di terapia di gruppo. L’inseparabile e dolce Marilyn diviene l’angelo custode di Gualtiero e lo spingerà (senza successo) a riconquistare l’amata Ramona.
Impalpabile commedia romantica che strappa qua e là qualche sorriso e che mostra le disavventure del tenero ed impacciato protagonista, la cui vita viene stravolta dall’ingresso in campo dal fantasma dell’amata Marilyn. Il film, modesto da un punto di vista estetico, merita una citazione per il fugace ingresso in campo dello psichiatra (che diagnostica al protagonista di essere affetto di una fantomatica “sindrome di Pignac”, “una sindrome maniaca-depressiva allucinatoria, curabile con il litio”) e per una seduta di gruppo dove Gualtiero incontra, tra gli altri, Arnolfo (Rocco Papaleo), uno sciroccato che aveva evocato, per errore, Hitler che lo aveva perseguitato per giorni.
Per un approfondimento sui rapporti tra cinema e psiche si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Cinema (italiano) e psichiatria), Zephyro Edizioni.
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