Chi l’associa al personaggio di Angela, la fidanzata di Checco Zalone in “Cado dalle nubi”, chi ad Azzurra, la moglie di Genny Savastano di “Gomorra La serie”, ma Ivana Lotito è anche Carmela, l’intensa protagonista di “Rosa Pietra Stella”, fulminante film d’esordio del regista porticese Marcello Sannino, il cui titolo omaggia un verso di “Carmela”, la famosa canzone di Sergio Bruni e Salvatore Palomba.
Come descriverebbe il personaggio di Carmela, una donna pulsante e volitiva, che richiama inevitabilmente a “Rosetta” dei Dardenne e a “La vita segreta di Maria Capasso” di Salvatore Piscicelli? Lei come la definirebbe?
“Marcello mi ha parlato di questa ragazza, alla cui storia si è ispirato, e mi sono fatta un’idea, intercettando anche alcuni suoi tic comportamentali, cercando di capire quali fossero le similitudini tra me e lei. Anch’io, infatti, penso di nascondere la mia fragilità attraverso una maschera, indurendomi come Carmela. Lei però non cerca mai di entrare in contatto con la sua parte debole e vulnerabile ed esplode, alla fine del film, solo dopo essersi resa conto che forse è il caso di guardarsi dentro e capire che è il caso di diventare adulta. Per tutto il film vive di illusioni e fa delle azioni che si rivelano autodistruttive. In più le manca un’identità sociale che la faccia sentire al sicuro.”
Carmela non ha, infatti, una famiglia che l’aiuta. il prete non le da una mano e lei lotta da sola contro il mondo per cercare di difendere, con le unghie e con i denti, l’unica cosa che ha: la figlia.
“Si, lei si illude di potercela fare, però racimola solo lavori che non hanno consistenza. Mi chiedevo sempre: “E’ una ragazza piena di risorse, è carina, perché non va a fare la commessa?” In realtà potrebbe anche trovare un lavoro “normale”, ma lei ha questa voglia strana di essere diversa dalle altre e di voler distinguersi dalla madre, dalla sorella.”
Il suo rapporto con Ludovica Nasti, la Lila de “L’amica geniale” e sua figlia nel film?
“E’ una creatura speciale, dotata di una sensibilità straordinaria. Ti scruta, ti osserva, ma poi quando si lascia andare, si lancia in certi abbracci.”
E’ nata in un paesino della Puglia. Come vive quest’immersione napoletana che proseguirà anche con “Gomorra Le serie” N.5?
“Sono stata adottata artisticamente da questa città, con la quale sento una connessione speciale e di cui amo il dialetto. In realtà la Napoli che raccontiamo nel film è un po’ diversa da quella legata alla camorra. Marcello ci teneva che Napoli apparisse bella e il film, anche per questa sua scelta, è stato apprezzato al Festival di Rotterdam dove è stato presentato fuori concorso.”
Grazie anche ad una regia asciutta ed essenziale ed al montaggio di Giò Giò Franchini, il film è una vera e propria rivelazione. Sarà a Giffoni il 21, nelle sale dal 27 agosto, con due proiezioni speciali con il cast; il 27 al Modernissimo e il 28 all’ex Base Nato. Distribuito e prodotto da Pier Francesco Aiello (PFA Films) é prodotto da Antonella Di Nocera (Parallelo 41), da Gaetano Di Vaio e Giovanna Crispino (Bronx Film) con Rai Cinema. Nel cast Fabrizio Rongione e Gigi Savoia.
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