La compagna di viaggio di Ferdinando Baldi – 1980 – Durata 85’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Un barone (Gastone Moschin), con la complicità di Lilly (Annamaria Rizzoli) sta organizzando un colpo per trafugare dei valori sul treno Roma – Parigi. Tra il bizzarro campionario di passeggeri del treno (un’onorevole, una coppia di sposi in viaggio di nozze, un culturista…) spiccano Marina (Marina Frajese) una donna, sessualmente bloccata che non riesce a spogliarsi davanti ad un uomo ed il suo psichiatra (Pino Ferrara) che le suggerisce di affrontare per gradi il problema e, come prima tappa, l’invita a mostrarsi semi-svestita al responsabile del vagone letto. Lilly obbedisce e lo psichiatra, dopo la prova, la tempesta di domande (“Quali emozioni ed emozioni ha provato?”, “Ha desiderato anche per un attimo che quell’uomo sfiorasse anche per un attimo il suo corpo?, “L’ha mai guardato negli occhi?”…). Convinto che la sua cura farà effetto, le suggerisce di ripetere l’esperimento con qualche variante ed, infine, le dirà: “Il blocco che lì affligge, signora, è frutto di una rigida educazione religiosa Per anni ed anni le hanno instillato dosi eccessive di pudore. Non pretenderà di sbarazzarsene in una sola notte?” Come prevedibile Lilly supererà le ataviche inibizioni.

In questo modestissimo film Baldi mescola il poliziesco (il colpo ai valori) alla classica commedia- sexy all’italiana. L’impresentabile psichiatra, affetto da un evidente tic al volto, prima di esporre la paziente alle prove, le somministra delle compresse che le riducono l’ansia e, nonostante lei si mostri più spogliata che vestita, riesce (cosa rara nelle commedie sexy) a controllare i propri impulsi erotici ed a non saltarle addosso. 

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni