Per il suo carattere ispido e scorbutico, Michel Racine (Fabrice Luchini), presidente della corte d’assise di Saint-Omer, non è amato dagli avvocati, al punto che nell’ambiente, si è conquistato il nomignolo di “doppia cifra”, perché condanna gli imputati che giudica a non meno di dieci anni.
ùE’ in corso il processo nei confronti di Martial Beclin (Victor Pontecorvo), accusato di aver ucciso a calci Melissa, la figlia di sette mesi. Le prove sembrano schiaccianti e, nel corso delle udienze, l’imputato, ad ogni domanda, risponde solo con: ”Non ho ucciso Melissa”. Tra i giurati popolari, spiazzati dal suo atteggiamento, c’è Ditte Lorensen-Cottret (Sidse Babett Knudsen), una dottoressa divorziata, che, qualche anno prima, aveva curato Racine, ricoverato nell’ospedale dove lei lavora.
Durante la degenza, Racine, si era innamorato di lei, le aveva scritto anche una lettera d’amore alla quale non aveva ricevuto risposta.
Giudice inflessibile e integerrimo, spinto dalla speranza di conquistare la donna che temeva perduta, Racine travalica la regola che impone a un giudice di non incontrare una giurata, e le apre il suo cuore.
Ditte non è insensibile alla sua corte discreta ma è una donna prudente e riservata.
Il processo va avanti e Beclin non muta il suo atteggiamento ostile e poco collaborativo. La moglie di Bechin prova a difenderlo, ma il processo è ormai agli sgoccioli. L’uomo sarà condannato o assolto?
Sin dalle prime battute, s’intuisce che a Christian Vincent (Hotel a cinque stelle, La cuoca del presidente…) non interessa impaginare un film che ruoti intorno al classico dilemma colpevole/innocente.
Il processo è, infatti, sullo sfondo e al raffinato Vincent interessa narrare, con garbo, una delicata e romantica storia d’amore tra un attempato giudice e un’elegante dottoressa di mezz’età.
Racine è descritto come un solitario che, per sua stessa ammissione, non sa come vestirsi e che, dietro la facciata ruvida e scontrosa, è un inguaribile timido.
L’incontro con l’attraente dottoressa risveglia in lui passioni sopite, emozioni impolverate e rinchiuse in un cassetto del suo cuore e nell’happy end, l’amore trionferà.
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