Pablo Quintero (Eusebio Poncela), noto regista gay, nei suoi film racconta le sue esperienze di vita e affida alla sorella Tina (Carmen Maura) i ruoli da protagonista.
Pablo ha una tormentata relazione con Juan (Miguel Molina) e Antonio Benitez (Antonio Banderas). Tina, invece, non si è mai sposata e si prende cura di Adam, una bambina di dieci anni, figlia di una fotomodella perennemente in giro per il mondo.
Juan non regge la tensione e molla Pablo, che si rifugia tra le braccia di Antonio.
Quando Pablo gli rivela che vuole andare a cercare Juan, Antonio, geloso, temendo di perdere l’amato, uccide il rivale, lasciandolo precipitare da una roccia a picco sul mare.
Pablo sconvolto, ha un incidente d’auto e perde la memoria. Sentendosi solo e abbandonato, Antonio, per riconquistarlo, gioca la sua ultima carta, sequestra Tina e inizia a farle il filo….
Almodovar compone un melodramma visivamente piatto e non bastano i ripetuti colpi di scena per dar slancio ad una vicenda contorta e noiosa, appesantita da dialoghi fiume e dall’intreccio pasticciato e confuso.
Sul finale si scopre che Tina, un tempo era maschio e si era sottoposta all’operazione per amore del padre di cui era innamorata ed era diventata l’amante. Il finale non può essere che tragico.
Lo svelamento dell’operazione di Tina e il suo rapporto incestuoso con il padre appare slegato al resto della storia e sembra solo un espediente narrativo per sorprendere maggiormente lo spettatore.
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