La legge del mercato di Stéphane Brizé – Francia – 2014 – Durata 82’

Thierry Taugourdeau (Vincent Lindon) ha cinquant’anni, è disoccupato e rischia nel giro di poco tempo di vivere con cinquecento euro al mese.

Sposato e padre di Mathieu (Matthieu Schaller), il figlio disabile, prova a sostenere dei colloqui di lavoro, anche via Skype, ma, nonostante, si dichiari disposto ad accettare una riduzione dello stipendio e mostri la massima flessibilità sugli orari di lavoro, continua a non trovare alcuna occupazione.

Assunto in supermercato, come addetto alla videosorveglianza, sembra finalmente aver dato una svolta alla propria esistenza. Toccherà però a lui smascherare i clienti che compiono dei piccoli furti e le colleghe, colpevoli di un comportamento giudicato scorretto.

Brizé dirige un film secco, privo di orpelli, dal taglio quasi documentaristico, e lancia un atto d’accusa contro la società capitalistica che affama tutti e costringe un lavoratore a guadagnarsi da vivere, spiando gli altri.

Con questa pellicola, fatta di lunghi piani sequenze, il regista rimpolpa così quel filone di impegno civile e, senza cadere nel pietismo, né nel lacrimevole, denuncia l’attuale sistema sociale.

Sullo sfondo la gelida e spietata bancaria (Catherine Saint-Bonnet) con i suoi disumanizzanti discorsi fatti di numeri e cifre che cerca, in tutti i modi, di terrorizzare Thierry, suggerendogli che non ce la farà mai a estinguere il mutuo della casa. Vincent Lindon premiato a Cannes come migliore attore.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024