La morte ti fa bella di Robert Zemeckis – USA – 1992 – Durata 128’

7 Febbraio 2025 | Di Ignazio Senatore

Anno 1978. Beverly Hills. Hellen Sharp (Goldie Hawn), scrittrice di successo, e il suo futuro sposo Ernest Menville (Bruce Willis), brillante chirurgo plastico, assistono al musical teatrale che ha come protagonista l’attrice Madeline Ashton (Meryl Streep).

Come rapito, Ernest manda a monte il matrimonio con Hellen e sposa Madeline. Hellen va in crisi, diventa una cicciona e, ricoverata in una clinica per dimagrire, ha come unico scopo quella di vendicarsi di Madeline. Passano sette anni.

Il matrimonio tra Ernest e Madeline è alla frutta; lui si è ridotto a truccare i morti, prima che vengano sepolti; Madeline, invece, sempre più ossessionata dall’idea di invecchiare, non disdegna qualche scappatella amorosa.

I due coniugi sono invitati alla presentazione dell’ultimo volume di Hellen e Madeline rimane sbigottita nel vederla trasformata in una vamp affascinante, dall’aspetto più che giovanile.

Mollata dal muscoloso e giovane amante, perché troppo vecchia, Madeline, sempre più sull’orlo di una crisi di nervi, si rivolge alla maga Lisle (Isabella Rossellini), che le somministra un elisir di lunga vita che arresta per sempre il processo di invecchiamento e, in un lampo, la fa ringiovanire.

Hellen, intanto, si è recata a casa di Ernest e, dopo avergli fatto notare che ormai è ridotto uno straccio, gli espone un piano per uccidere Madeline e gli propone di vivere insieme.

Quando Madeline rientra, maltratta Ernest e lo offende; lui reagisce e la spinge giù per le scale. Trasportata in ospedale, un medico, che non crede ai suoi occhi, le diagnostica che è diventata una morta-vivente ….

Black comedy, grottesca e divertente, che ironizza sulla patologica ossessione delle due protagoniste che, pur di inseguire l’illusione dell’eterna giovinezza, sono alla perenne ricerca di chi possa, con trucchi, creme e pozioni, fermare l’inarrestabile avanzare del tempo.

La trama, sempre giocata sul filo dell’assurdo, è abbastanza lineare e, fin dalle prime battute, si assiste alle scaramucce delle due amiche-nemiche, che cercano con ogni mezzo di rivaleggiare e sembrare più giovane dell’altra.

Vittima delle due, il povero Ernest, diventato ormai un alcolizzato e incapace di tenerle a freno. Zemeckis (All’inseguimento della pietra verde, Ritorno al futuro, Forrest Gump, Le verità nascoste…) non arricchisce la vicenda con altre sottostorie e punta fin troppo sui mirabolanti effetti speciali visivi, (firmati da Michael Lantieri, Ken Ralston, Doug Chiang, Douglas Smythe, Tom Woodruff Jr. e premiati meritatamente con l’Oscar), che inizialmente sorprendono, ma poi finiscono per diventare prevedibili e ripetitivi.

Da incorniciare la scena di Meryl Streep che, dopo essere precipitata per la scale, si ritrova con la testa girata al contrario. Hawn tiene testa a un’irresistibile Streep e Isabella Rossellini è perfetta nel ruolo della luciferina maga Lisle.

Cameo del regista Sydney Pollack nei panni del dottore che, dopo aver visitato Madeline, si becca un infarto. Pessima la traduzione del titolo nella versione italiana.

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