La noia di Damiano Damiani – Italia – 1963 – Durata 118’ – B/N

12 Giugno 2024 | Di Ignazio Senatore
La noia di Damiano Damiani – Italia –  1963 – Durata 118’ – B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dino (Horst Buchholz) giovane pittore romano, figlio di una donna (Bette Davis) ricchissima ed asfissiante, è in piena crisi creativa. La madre, per scuoterlo dal torpore e tenerlo con sé, prova a spingere (invano) tra le sue braccia Rita (Daniela Rocca), una cameriera assunta allo scopo di sedurlo. 

Balestrieri (Leonida Rapaci), un anziano pittore che ha lo studio di fronte a quello di Dino, muore tra le braccia di Cecilia (Catherine Spaak), una modella diciassettenne, che posava per lui. Colpito dalla freschezza, dalla spregiudicatezza e dall’esuberanza della ragazza, Dino inizia a frequentarla, ci va a letto e se ne innamora.

Ma lei ha una relazione con Luciano (Luigi Giuliani), un uomo sposato, perennemente in bolletta, che lei aiuta economicamente. Dino è geloso, prova in tutti i modi a legarla a sé, le chiede, perfino, di sposarlo, ma lei, spirito libero, rifiuta la sua proposta e parte con Luciano per Capri.

Deluso, Dino tenta il suicidio. Cecilia ritorna dalla vacanza e gli confessa che Luciano l’aveva picchiata, dopo aver scoperto che lei l’aveva tradita con un ospite dell’albergo. Dino l’ascolta con distacco e con la mente ha già preso le distanze da lei.

Damiani (L’isola di Arturo, La strega in amore, Il giorno della civetta, Il delitto Matteotti…) trasporta sullo schermo il romanzo di Alberto Moravia ed apre il film mostrando Dino che, svuotato ed insoddisfatto, stanco ormai di dipingere, con una piccola accetta, squarcia dapprima una tela vuota, posta su un cavalletto, e poi alcuni dei suoi dipinti esposti su una parete.

Il suo gironzolare intorno a Cecilia non è dettato da una vera passione, ma dalla curiosità di scoprire da dove lei attinge quell’irresistibile vitalità.

A rinforzare la sua noia, apatia e assenza di desideri, le note in sottofondo di “Che m’importa del mondo” cantata da Rita Pavone.

Il film fece scalpore per una scena; per convincere Cecilia a non partire per Capri, Dino le ricopre il corpo nudo di banconote da diecimila lire. Catherine Spaak, freschissima, é di una spontaneità travolgente. Bette Davis immensa, come sempre. Piatto il remake di Cedric Khan (1998).

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