Il professor Norman Taylor (Peter Wyngarde) nel corso della sua lezione invita gli studenti a non credere all’occultismo, alla magia, allo spiritismo. Sua moglie Tansy (Janet Blair) all’opposto conserva, a sua insaputa, alcuni amuleti che ha portato con sé dalla Giamaica, convinta che il successo professionale del marito dipenda dai benefici influssi degli spiriti di quel luogo. Norman li scopre e dopo un furioso litigio con la moglie, li brucia. Da quel momento in poi è vittima di una serie di sciagure: dopo aver rischiato di essere investito da un camion, è accusato da una studentessa di violenza carnale. Successivamente, dopo aver reso inoffensivo il fidanzato della ragazza che lo aveva minacciato con una pistola e sua moglie, vittima di strani visioni, viene trovata in stato di shock in riva al mare. Si scoprirà che Norman è vittima di un maleficio ordito da Evelyn (Katleen Byron) una collega gelosa del suo successo. Un devastante incendio e la morte della cattiva di turno, chiuderà l’inquietante vicenda.
Sceneggiato da George Baxt, Charles Beaumont e da Richard Matheson, il film si apre con un occhio sbarrato su uno sfondo nero e con una musica sibillina e angosciante in sottofondo. Non mancano i temporali, i lampi, i rumori assordanti che squarciano il silenzio nell’appartamento di Norman e tutti gli altri elementi di genere, utilizzati da Hayers con grande maestria. Il tema della magia nera e dei riti voodoo immergono in un atmosfera ancora più straniante l’intero film.
Tutta la vicenda ruota intorno alla figura del dottor Taylor che, da buon scienziato positivista, non può accettare l’esistenza del soprannaturale, ma che sul finale suo malgrado dovrà ricredersi. Al di là dell’utilizzo della voce fuori campo, da segnalare le musiche che avvolgono le immagini amplificandone l’effetto di angoscia e di suspense. Da incorniciare la scena in cui Evelyn, dando sfoggio dei suoi poteri occulti, di fronte all’incredulo Holden dà fuoco alle carte da gioco, provocando contemporaneamente l’incendio della sua casa. Il titolo in originale fa riferimento all’ultima scena del film: Evelyn verrà uccisa da un’aquila che piomba su di lei dall’alto.
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