La notte di Michelangelo Antonioni – Italia —Francia – 1961- Durata 122’ – B/N

18 Settembre 2024 | Di Ignazio Senatore

Milano. Lo scrittore Giovanni Pontano (Marcello Mastroianni) e la moglie Lidia (Jeanne Moreau) vanno a trovare in clinica il loro amico Tommaso (Bernhard Wicki), critico e saggista, ormai in fase terminale e poi controvoglia, si recano in un party organizzato per la presentazione del nuovo volume di Giovanni.

Lidia, ancora scossa per la malattia di Tommaso, si allontana dal party e gironzola per la città, fino a perdersi in una desolata periferia.

In serata, per rompere la monotonia Giovanni e Lidia, vanno prima in un tabarin e si recano poi alla festa di Gherardini (Voncenzo Corbella), un industriale milionario che propone a Giovanni un contratto faraonico per scrivere un volume sulla sua azienda.

Lidia vaga come un ombra tra la piscina e il giardino della villa, mentre Giovanni è attratto da Valentina (Monica Vitti), la figlia di Gherardini, una donna strana e misteriosa, che nel bel mezzo dei festeggiamenti, se ne sta da sola in disparte.

Lidia apprende la notizia della morte di Tommaso e, frastornata, accetta di fare un giro in auto con uno sconosciuto ma, respinte le sue avances, ritorna alla festa.

Giovanni continua, invece, a ronzare intorno a Valentina, ma neanche questi loro goffi e disperati tentativi di sfuggire alla noia e alla loro paralisi emotiva sembrano sortire effetti…

Con questo film Antonioni dirige il secondo capitolo della cosiddetta “trilogia esistenziale” o “dell’incomunicabilità”, iniziata con L’avventura e proseguita poi con L’eclisse.

Il regista ferrarese descrive la giornata di una coppia in crisi, da un pomeriggio di sabato all’alba del giorno dopo e, più che mettere in campo l’inesorabile sfaldarsi di un rapporto di coppia, descrive lo smarrimento di un’intera società, orfana di certezze ed ideali, attratta dall’effimero e intenta solo ad accumulare denaro.

Giovanni è descritto come uno scrittore in piena crisi esistenziale, fortemente a disagio tra i vuoti industriali e le signore ingioiellate dell’alta borghesia che, a tutti i costi, vogliono scoprire di che materia è fatta un intellettuale.

L’atmosfera straniante, i dialoghi secchi e ammantati da una profonda tristezza, la musica di Giorgio Gaslini e la magica fotografia di Gianni Di Venanzo, rendono questo film, scritto da Antonioni con Tonino Guerra e Ennio Flaiano, con la collaborazione di Ottiero Ottieri, unico e irripetibile.

Curiosità: alla festa di presentazione del libro di Giovanni sono presenti Salvatore Quasimodo, nel ruolo di se stesso, un giovanissimo Umberto Eco e l’editore Valentino Bompiani.

 

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