La paura mangia l’anima (Angst essen Seele auf) di Rainer Werner Fassbinder – Germania – 1973 – Durata 93’

23 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
La paura mangia l’anima (Angst essen Seele auf) di Rainer Werner Fassbinder – Germania – 1973 – Durata 93’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Da quando il marito è morto ed i figli si sono sposati la sessantenne Emmi (Brigitte Mira) operaia in una ditta di pulizie, vive da sola. Una sera incontra in un bar Alì (El Hedi Ben Salem) un marocchino più giovane di lei di venti anni, immigrato per lavoro in Germania. I due s’innamorano e si sposano. Alla notizia i figli di Emmi reagiscono con rabbia e stupore; Bruno (Peter Gauhe) prende a calci il televisore, l’altro figlio la chiama puttana e Jorgen e sua moglie se ne vanno sbattendo la porta. Ben presto Emmi fa i conti con il razzismo strisciante che la circonda; le inquiline del palazzo diventano astiose e scostanti, le colleghe di lavoro non le rivolgono più la parola ed il salumiere, dal quale lei si rifornisce da venti anni, si rifiuta di servire Ali. A lungo andare quella cappa di intolleranza si dirada ed Emma, tornata a spettegolare con le colleghe di un’operaia ungherese assunta da poco, mostra alle amiche l’atletico e muscoloso Alì come fosse un trofeo di guerra. Ali, divorato dalla tensione, dopo essersi concesso qualche scappatella con Barbara (Barbara Valentin) la proprietaria del bar, diventa sempre più silenzioso, triste e taciturno ed è ricoverato di corsa all’ospedale per un’ulcera allo stomaco. Troverà al suo fianco la premurosa Emmi.

Oltre che puntare il dito sulla piaga del razzismo e la xenofobia, con uno stile realistico, asciutto ed essenziale, Fassbinder ci mostra due persone, sole al mondo che provano ad unire le loro disperazioni. Sin dalle prime battute Ali si presenta ad Emmi e le confida che lavora da due anni in Germina e che dorme con altri cinque connazionali in una stanza. Intorno ai due infelici protagonisti un campionario di umane bassezze ed amici e familiari, solo per opportunismo e per calcolo, ritornano a riallacciare i rapporti con loro; il salumiere è di nuovo gentile con Emmi per non perdere una cliente; Bruno perché ha bisogno di una babysitter che si prenda cura del bambino e la signora Ellis (Anita Bucher) perché h necessità che Emma ospiti in cantina i mobili del figlio. Il titolo del film prende spunto dalla frase che Ali rivolge a Emmi: “La paura non buona, la paura mangia l’anima”. Piccola apparizione dello stesso regista nei panni di Eugene..Ispirato a Secondo amore diretto da Douglas Sirk nel 1955.

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