Il ragioniere Total (Flavio Bucci), giovane impiegato di banca, vive da solo con il padre (Salvo Randone). Total odia talmente il denaro che, pur di non toccarlo, usa i guanti.
Convinto che il mondo sia popolato da persone corrotte e senza scrupoli, disposte a tutto pur di accumulare denaro, individua in un ricco macellaio (Ugo Tognazzi), assiduo cliente della banca, il simbolo di una società marcia e senza futuro da spazzare via.
Dopo essersi licenziato dalla banca, inizia a rubare al macellaio un coltello, poi un cappello e, infine, la sua automobile.
Non pago, dopo essere entrato in casa dell’uomo, s’impossessa dei gioielli e inizia a ronzare intorno ad Anita (Daria Nicolodi), la compagna del macellaio. Gonfiando a dismisura il danno ricavato dal furto, il macellaio denuncia tutto al solerte brigadiere Pirelli (Orazio Orlando) che inizia a indagare e ben presto individua in Total il suo persecutore che, pur avendolo riconosciuto, nega che possa essere il colpevole.
Il macellaio, infatti, ha deciso di incontrare Total e, in un faccia a faccia, gli offre dapprima dei soldi, poi una quota dei palazzi di sua proprietà e, infine, di diventare suo socio. Total non vuole scendere a compromessi e non sembra interessato alle sue proposte. E allora il macellaio lo strangola nella cabina dell’ascensore.
Pellicola pessimista e senza speranza che segna l’unico incontro tra Petri e Tognazzi. Il regista romano mette in campo due personaggi agli antipodi; da un lato uno spregiudicato commerciante che, fregando da anni il fisco e legittimato dalla società a “truffare”, ha accumulato un’enorme ricchezza; dall’altro un onesto, ma velleitario impiegato (che si autodefinisce “marxista mandrakista”), che guadagna quattro spiccioli e vede passare sotto i suoi occhi un fiume di denaro accumulato in maniera fraudolenta da persone corrotte e disoneste come il macellaio.
Petri non cade nell’errore di mostrare Total come un personaggio completamente positivo, senza colpe, né difetti e, anzi, lo dipinge come un individuo perverso che, a letto, tratta Anita come un oggetto, al pari dell’odiato e perfido macellaio.
Inoltre, per tutto il film, Total non cerca mai un confronto con il macellaio per chiarire perché abbia scelto proprio lui come rappresentante del mondo che vorrebbe distruggere e per illustrargli la propria visione del mondo.
Più concreto e realista di lui, è invece, il macellaio, che lo affronta a muso duro e, pur consapevole delle ragioni del suo odio nei suoi confronti, cerca di fargli comprendere che da solo non potrà mai cambiare un mondo marcio che si fonda su corrotti e imbroglioni.
Per la sua interpretazione Tognazzi avrebbe meritato almeno il David. Nel cast Mario Scaccia, nel ruolo di Albertone e Gigi Proietti in quello di Paco l’argentino.
Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.