Chi lo avrebbe detto che un fiore, il tulipano, sarebbe stato protagonista di un film? Non è nero come quello interpretato da Alain Delon ma, di certo, è quello che scatena la febbre di centinaia di olandesi della metà del Seicento che commerciano in bulbi e investono cifre da capogiro per accaparrarsi “l’ammiraglio Maria”, il più ambito e costoso di tutti. Il regista Justin Chadwick s’affida alla voce fuori campo di una cameriera e narra di Sophia (Alicia Vikander), orfana cresciuta dalle suore, moglie di Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz), un vecchio mercante. Lui vorrebbe un figlio, ma Sophia s’innamora di Jan van Loos (Dane DeHaan), un giovane pittore e, in combutta con la cameriera, rimasta incinta, escogita un diabolico piano.
In bilico tra commedia e melò, il film strizza l’occhio alla commedia dell’arte ed ha come pregio ambientazione e costumi. Ma il romanzo di Deborah Moggach, al quale s’ispira, è troppo esile e leggerino. Nel cast Judi Dench, nei panni di una scaltra badessa.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segno Cinema 219 – Settembre – Ottobre 2019
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